ROBERTA DELLA MAGGESA
Editoriale

Liguria: ha vinto la coalizione più compatta

Sconfitta del centrosinistra: Bucci vince su Orlando grazie a una coalizione compatta. Il centrodestra guiderà la regione in un contesto polarizzato.

Il manager prestato alla politica. I 45 giorni dell’uomo del fare. Così ha conquistato i liguri

Bucci con la premier Giorgia Meloni alla chiusura della campagna elettorale

Genova, 29 ottobre 2024 – Doveva essere la prima vittoria di una triplete: Liguria, Emilia Romagna, Umbria. Oggi la sconfitta subita dal campo largo sul terreno di gioco forse meno accidentato di questo autunno elettorale ha invece il sapore di una batosta che rischia di inceppare gli ingranaggi. Sicuramente la variabile Bucci ha contributo, e non poco, a sparigliare le carte della vigilia: l’uomo del fare ha avuto la meglio sul politico impegnato nell’agone romano. Ma sarebbe fuorviante un giudizio che attribuisce alla sola scelta del cavallo vincente i meriti di una scuderia che in sole quattro settimane di campagna elettorale ha rimesso in gioco i pronostici della corsa fino ad azzoppare l’avversario.

La verità è che Bucci, a differenza di Orlando, può contare su una coalizione compatta e riconoscibile dall’elettorato. Una coalizione che non ha problemi di leadership e che non ha ceduto neanche sotto il peso dell’inchiesta giudiziaria che ne ha decapitato il ’front man’. Il candidato del centrosinistra partiva con un apparente vantaggio, ma ha perso per strada, sotto i colpi del fuoco amico, la capacità di tenere insieme le frange di uno schieramento che sulla carta continua a proporsi come terreno di conciliazione di istanze e sensibilità distinte, ma che, alla prova dei fatti, non riesce a superare individualismi, dissapori e, soprattutto, divergenti visioni politiche sui grandi temi di attualità: dalla guerra in Ucraina alla gestione del delicato equilibrio tra le esigenze dello sviluppo e quelle della tutela ambientale. Bucci ha vinto e Orlando ha perso: al centrodestra la responsabilità di guidare oggi una regione dove il voto si è comunque fortemente polarizzato, dove una manciata di consensi separa mondi che si guardano in cagnesco, e dove ha scelto la vie delle urne meno di un elettore su due.