Firenze, 17 dicembre 2023 – Può un territorio vivere tra emergenze e incertezze? No, perché ne va della vita di cittadini e imprese e di prospettive di sviluppo. La Toscana sta vivendo purtroppo per il secondo anno di seguito un bilancio sul filo del baratro. I conti della sanità non tornano (e pesano per oltre il 70 % della spesa) anche a causa del credito, non esigibile, del payback. Ma non solo.
Se il prossimo anno si potrà e dovrà risparmiare 200 milioni, razionalizzando bandi e spese e mandando comunque avanti l’assistenza e la cura efficacemente, vuol dire che finora non tutti i riflettori sono stati accesi sui costi. Insomma si poteva fare molto meglio già da un bel po’. Ora bisogna aiutare il bilancio regionale. L’auspicio è che la politica (veti e controveti) sia marginale e che si guardi al salvataggio bis per non mettere mano al portafoglio dei toscani (se il governo non coprirà il buco milionario per il payback fantasma appunto).
Resta dalle macerie del bilancio la consapevolezza che il sistema sanitario regionale abbia bisogno di una profonda rifondazione. Che fine hanno fatto gli insegnamenti post Covid? L’assistenza territoriale perché non ha fatto passi avanti? E le Case di Comunità perché non rispondono pienamente ai compiti per cui sono state realizzate? Dall’emergenza all’incertezza il passo è breve.
Un tema è sinonimo di sviluppo per la Toscana. Si chiama Multiutility, la grande holding dei servizi pubblici in mano ad Alia. Nata grazie al Pd, adottata da Fratelli d’Italia, ha dovuto fare i conti con problemi di crescita perché la sindrome Borsa (quotazione sì o no) l’ha frenata. Non ci sarà nessun baratto tra il via libera all’aeroporto di Firenze e lo stop a Piazza Affari per tenere incollata l’alleanza dem/sinistra per le elezioni di Firenze e Prato, dicono dal vertice dem. Il nodo Borsa sarà sciolto a ottobre. Ora piano industriale e nuovi ingressi nella Multiutility.
La Toscana merita di uscire da emergenza e incertezza. Senza compromessi col governo e senza permute locali.