YLENIA CECCHETTI
Empoli

Da un seminterrato a Sanremo: chi sono i toscani Bnkr44

La giovane band empolese pronta a calcare il palcoscenico più ambito

Empoli, 7 febbraio 2023 - Segni particolari: empolesi. E talentuosissimi. Sono pronti a calcare il palcoscenico più ambito dai cantanti italiani i "Bnkr44". Il nome dà forma al progetto nato nel 2019 a Villanova dalla collaborazione di 7 ragazzi di Empoli e Cerreto Guidi.

E da qui sono pronti a conquistare Sanremo nella serata dedicata ai duetti, venerdì, sostenendo il rapper Sethu, in gara con il brano "Cause Perse". Il nome della band racconta una storia, quella del seminterrato di Villanova, dove il collettivo under 25 ha iniziato a muovere i primi passi.

Un bunker, appunto, che oggi è diventato un vero e proprio studio di registrazione. Dietro a una sigla un po’ difficile da pronunciare ci sono Fares, Erin, Caph, JxN, Faster, Piccolo e Ghera.Tra i protagonisti assoluti della scena pop, indie e hip hop italiane Andrea Locci, Pietro Serafini, Dario Lombardi, Duccio Caponi, Marco Vittiglio, Jacopo Adamo e Gherardo Stagi non cantano e suonano tutti insieme ma si alternano sulle tracce: c’è chi scrive, chi canta, chi registra, chi suona, chi disegna. E sempre tra loro, chi ricopre il ruolo di "manager". Anime diverse ma complementari, un mix esplosivo che piace ai giovanissimi.

«E’ stato un caos fortuito dare vita al progetto - racconta Ghera - Un allineamento di pianeti. Nel bunker, seminterrato di casa mia, ci trovavamo tra amici. Volevo poter diffondere musica da lì. Così è nato lo studio. E siamo nati noi, esperienze e background diversi ma tutti legati alla musica. Un’unione di percorsi che ci ha portato dove siamo oggi". Hanno partecipato anche al Jova Beach Party e al Wow Fest di Lucca, facendosi conoscere prima in casa, e poi in tutta Italia. Poi, la proposta che cambia tutto, quella di collaborare con l’etichette che ha sfornato tra le realtà più interessanti della scena indie italiana degli ultimi anni.

Nasce il sodalizio con "Bomba Dischi". "Che musica facciamo? Dicono i ragazzi - difficile darci un’etichetta. C’è chi viene dal cantautorato, chi ascolta i Guns n’Roses, chi fa elettronica. Quando siamo insieme l’emozione è unica, nasce qualcosa che non esiste. Speriamo di creare un genere nuovo". Sul palco il segreto è far casino.

"Esibirci è una festa. Quando ci è arrivata la chiamata di Sethu abbiamo accettato subito. La partecipazione a Sanremo non ci ha destabilizzati: ci dà credito, un passo avanti per la carriera, ma di piani ne abbiamo altri e tutti ambiziosi. Restiamo sempre i soliti, coi piedi per terra". Inutile dire chi danno per vincitore, intanto provano e come rito scaramantico organizzano cene.

Ma stasera, in occasione della prima serata di Sanremo, c’è un’altra data che non si dimentica. Ricorre l’anniversario della morte di Giovanni Locci, fratello minore di Faster: Giovi è stato, con i suoi 13 anni, la prima e più giovane delle vittime di meningite C nell’Empolese nel 2015. Era il 7 febbraio di 8 anni fa. "Con Giovi abbiamo iniziato a fare musica insieme - ricorda Andrea Locci - Studiavamo pianoforte, ci esercitavamo col rap ed il freestyle. La musica mi ha dato una grandissim a spinta. Avevo 15 anni quando ho perso mio fratello. Ricordo di aver promesso sulla sua tomba che ce l’avrei fatta anche per lui, che sarebbe rimasto con me nei testi. Senza vittimismo, ma di canzoni per lui ne ho scritte tante. Mai uscite, sono servite a me per sfogo. Nel gruppo non sono l’unico che ha perso qualcuno, tutti ci siamo fatti forza e abbiamo trovato nella musica un modo per ricordare chi non c’è più. Giovi mi supportava, sul palco di Sanremo ci sarà anche un pezzo di lui. Sono sicuro che sarebbe fiero di me".

Ylenia Cecchetti