REDAZIONE EMPOLI

A 'Empoli che scrive' arrivano le poesie di Antonio Morelli

Storico bibliotecario, presenta la sua raccolta 'Asfodeli e avvertimenti'

Antonio Morelli

Empoli, 11 aprile 2018 -  La storia di Antonio Morelli, tra lettura e scrittura, da bibliotecario a poeta. Un personaggio che, per chi frequenta la comunale ‘Renato Fucini’, è uno di casa. E più che mai lo sarà venerdì 13 aprile quando, alle 19, sarà protagonista, al Cenacolo degli Agostiniani in via dei Neri 15, di un nuovo appuntamento della rassegna culturale «Empoli che scrive».

Nella ‘sua’ città, Antonio Morelli presenterà la sua ultima raccolta di poesie, ovvero la quinta: «Asfodeli e avvertimenti», questo il titolo del volume edito dagli Editori dell’Acero. Se nelle precedenti raccolte, i temi dell’incomprensione del mondo, la solitudine o la disperazione, emergevano dalla poesia stessa, in quest’ultima raccolta sembra che l’autore abbia voluto guardarsi dentro, scandagliare il fondo della sua anima. Il risultato? Una raccolta più matura, quasi che il poeta sia pronto ad affrontare i suoi demoni e che la poesia, in questo caso, assuma il ruolo di conciliatrice con il mondo esterno. A moderare l’incontro, sarà il prefatore del libro Giovanni Mennillo, mentre ad arricchire l’evento ci saranno le letture di Maria Simona Peruzzi.

Un evento che accende i riflettori su un autore, Antonio Morelli, empolese classe 1956, che fin dall’adolescenza ha manifestato uno spiccato interesse per la composizione poetica, coltivandola in modo costante fino a esprimere in versi la sua complessa e tormentata interiorità. Lo ha fatto pubblicando a partire dal 2006 raccolte significative. «Poesie private», la prima, raccoglieva i versi più significativi per la sua vita, fino a quel momento. Poi sono seguite altre pubblicazioni come «L’acero e la distanza» nel 2009, «Diario in versi del brutto tempo» tre anni dopo e il «Frammentario del mattino» del 2015.

Un percorso che ha regalato soddisfazioni al suo protagonista: Antonio Morelli si è classificato secondo al premio letterario nazionale «Scarabeus» di Livorno nel 2015, mentre l’anno dopo è stato segnalato al premio internazionale «Salvatore Quasimodo» in riferimento all’opera allora più recente.