
Accoglienza migranti I centri sono al collasso "Abbiamo casi di scabbia È difficile trovare posti"
di Irene Puccioni
EMPOLESE VALDELSA
Sulla costa toscana sbarcano i migranti. Nell’entroterra si cercano disperatamente posti per accoglierli. Nelle prossime ore la Prefettura tornerà a chiedere disponibilità sui territori e chi si occupa della presa in carico e della gestione di chi arriva da oltre confine via mare o via terra, sta facendo due conti per capire se c’è ancora qualche posto libero nelle strutture. "Siamo davvero al limite, anzi lo abbiamo superato – spiega David Mannini, capo area sociale della Misericordia di Empoli – Ci stiamo dando da fare per trovare nuovi alloggi, ma non è facile". La Misericordia empolese, insieme ad una rete di cooperative sociali, fin dall’inizio dell’emergenza sbarchi sulle coste italiane si è messa a disposizione per reperire locali, appartamenti, alloggi dove accogliere persone in fuga dalla propria Terra. Tra Empoli e Sovigliana di Vinci sono tuttora presenti una ventina di cittadini ucraini scappati all’indomani dello scoppio della guerra con la Russia. Sono piccoli nuclei familiari, composti principalmente da mamme con figli e genitori anziani. Il conflitto che continua a provocare morte e distruzione non permette loro di tornare a casa.
Una casa, un futuro, una speranza li cercano anche quelle centinaia di migranti che, sbarcati tra ieri mattina e mercoledì sera, nei porti di Marina di Carrara e Livorno adesso dovranno essere distribuiti nei vari centri di accoglienza straordinaria del territorio nazionale. Molti dei quali - si preannuncia – saranno affidati ai cas toscani. "Nei nostri cas stiamo già ospitando una sessantina di persone – spiega Mannini – Tutte le strutture sono piene, in diverse sforiamo il numero massimo. Non siamo ancora ai numeri degli anni più difficili, quelli degli sbarchi del 2015 e 2016, ma se continuiamo così ci arriveremo presto".
I centri gestiti dalla Misericordia empolese sono distribuiti tra i comuni di Empoli, Montelupo Fiorentino (località Camaioni) e Vinci (Sovigliana). Negli appartamenti e monolocali il turn over è continuo. "Al momento ci sono prevalentemente cittadini del Pakistan e del Bangladesh. Gli ultimi arrivi sono stati di egiziani ed eritrei". La gestione di nuovi migranti non sarebbe facile anche perché in alcuni alloggi le condizioni di salute degli occupanti sono piuttosto complicate. "Purtroppo in due cas abbiamo dei casi di scabbia – spiega il responsabile della Arciconfraternita – Attraverso accertamenti medico sanitari scopriamo anche situazioni di cui non eravamo a conoscenza come quella di un giovane migrante che è arrivato zoppicando. Lo abbiamo portato in ospedale per una visita e attraverso una radiografia abbiamo scoperto che aveva una pallottola di kalashnikov in una gamba, con un’infezione in corso".
Oltre alla primissima accoglienza nei cas, la Misericordia cittadina è impegnata anche nell’ambito del sistema di accoglienza e integrazione (Sai), che consiste in un tipo di accoglienza meno puramente assistenziale e più volta all’integrazione. Il Sai si sviluppa su due livelli di servizi: il primo è riservato ai richiedenti asilo, ed è basato sull’assistenza materiale, legale, sanitaria e linguistica. I servizi di secondo livello sono riservati ai titolari di protezione e hanno anche funzioni di integrazione e orientamento lavorativo. "Abbiamo ventisei persone nei nostri Sai che dalla seconda settimana di agosto diventeranno trentadue con l’arrivo di alcuni cittadini iracheni e ucraini", conclude Mannini.