L’accorpamento del Gonnelli a Montespertoli è stato deciso senza interpellarci né consultare la conferenza zonale, facendo riferimento a un’ipotesi risalente allo scorso anno. Comprendiamo la posizione delle amministrazioni di Gambassi e Montaione, che hanno annunciato il ricorso. E la nostra intenzione è la medesima: non appena avremo la delibera, valuteremo se ci sono i margini per ricorrere". Lo ha detto il sindaco di Montespertoli, Alessio Mugnaini, confermando una volta di più come il voto del consiglio metropolitano di due giorni fa che ha sancito la nascita dell’Istituto comprensivo Don Milani – Giovanni Gonnelli non sia ancora stata digerita dai Comuni interessati.
E il primo cittadino montespertolese, se da un lato ha avuto nelle scorse ore una prima telefonata con l’Ufficio Scolastico Regionale per avviare un percorso di accorpamento che si annuncia laborioso (un passaggio sostanzialmente obbligato in base a quanto deliberato dal consiglio metrocittadino) dall’altro è in attesa al pari dei sindaci di Gambassi e Montaione del testo della delibera sulla base del quale ricorrere al Tar. Le polemiche intanto non si placano e i consiglieri di ’Per il Cambiamento’ vanno all’attacco.
"L’Istituto è stato sacrificato in base a una ben precisa decisione della maggioranza in Metrocittà – ha detto il consigliere Vittorio Picchianti - quanto aveva detto la consigliera delegata alla programmazione della Rete Scolastica, suscitando l’indignazione di tutto il Partito Democratico dell’Empolese Valdelsa, sì è puntualmente verificato. I colleghi Mantellassi e Donnini hanno soltanto potuto non partecipare alla votazione, ma non hanno potuto opporsi né hanno avuto la forza di votare apertamente no". E su quest’ultimo punto si è soffermato anche il collega Alessandro Scipioni.
"Il nostro gruppo ha espresso gli unici 4 voti contrari a una delibera che anche abbiamo contestato nella forma e nella sostanza – ha detto l’esponente del centrodestra, attaccando i dem - si è impoverito il territorio e si è creato un pericoloso precedente che, potenzialmente, potrebbe portare a nuove scelte simili su altre realtà alle quali non verrà proposta nessuna condivisione". E poi c’è la Cgil: se la preside del Gonnelli Maria Antonia Lai aveva parlato settimane fa del rischio di una riduzione del 20% del personale in caso di accorpamento, nemmeno il sindacato nasconde la preoccupazione. "È necessario che la Metrocittà segua da vicino il difficile processo di accorpamento per ridurre al minimo le inevitabili ripercussioni che questo produrrà su docenti, Ata, dirigenti scolastici, Dsga e famiglie", ha detto il segretario Flc Cgil Firenze Emanuele Rossi.