REDAZIONE EMPOLI

Acqua santa per la benedizione ’fai da te’

Sarà consegnata ai parrocchiani insieme a un opuscolo con stampata la preghiera per officiare la funzione a se stessi, alla casa e alla famiglia

la benedizione delle uova

EMPOLI

A marzo 2020, in pieno lockdown, un terzo dei fedeli era rimasto senza la benedizione quaresimale. Per non rischiare anche quest’anno il ‘disservizio’, visto che la pandemia non c’ha ancora abbandonato, i parroci empolesi hanno pensato a una benedizione "fai da te". Invece di passare casa per casa agitando l’aspersorio con l’acqua santa, invitano i parrocchiani a recarsi in chiesa, in giorni e orari prestabiliti, muniti di bottiglietta d’acqua che, con apposita liturgia, verrà benedetta. In quella occasione si terrà un momento di preghiera e la benedizione dell’acqua. Dopodiché i fedeli riceveranno un opuscolo con stampata la preghiera per officiare la funzione a se stessi, alla casa e a tutta la famiglia.

"Abbiamo pensato a questa modalità alternativa seguendo le indicazioni della nostra diocesi - spiega Don Guido Engels, proposto di Empoli, anche lui colpito dal Covid e guarito – Vogliamo evitare qualsiasi azione che possa essere un potenziale rischio di contagio. In questo modo i parrocchiani potranno anche riscoprire quella liturgia familiare che si è un po’ persa". Don Engels ricorda come un tempo fosse normale per le famiglie cattoliche tenere una bottiglietta d’acqua santa in casa o come fosse abitudine del capofamiglia recitare la preghiera prima della dei pasti. "La benedizione in autonomia – sottolinea il proposto di Empoli - aiuta anche a riscoprire quei momenti di comunione e collegialità. Per impartire la benedizione ai propri cari forniremo anche un foglietto con la preghiera da recitare". Per evitare che tra i fedeli si formino assembramenti fuori e dentro la chiesa, le parrocchie hanno stilato un calendario con gli appuntamenti per la benedizione dell’acqua. Per chi vive da solo e per motivi di salute non può recarsi in chiesa con la propria ampolla d’acqua, i parroci faranno un’eccezione e andranno a domicilio.

"Ovviamente – precisa Don Engels – con tutte le cautele del caso. Ad ogni modo vorremmo che nessuno rimanesse senza benedizione". L’anno scorso, a ridosso di Pasqua, erano stati molti i sacerdoti che in Toscana avevano ideato metodi alternativi per benedire le famiglie. Come il parroco di San Paolo a Prato, don Jean Jacques Ilunga, salito sul cassone di un’Ape 50 da cui aveva dato il via all’aspersione lungo le strade del quartiere. O don Mario Brotini, di San Donato a San Miniato: per rispettare le norme anti-contagio il giorno della domenica delle Palme, il parroco fece il giro del paese a bordo di un Maggiolino cabriolet per benedire i ramoscelli di ulivo di tutte le famiglie.

Irene Puccioni