
Affari d’oro con i rifiuti In 39 rischiano il processo
di Carlo Baroni
Davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Firenze è arrivata un’inchiesta che parla di centinaia di tonnellate di rifiuti tessili, secondo gli inquirenti, qualificati indebitamente come materie prime seconde e gestiti tra pagamenti in nero e false attestazioni di trasformazione e qualificazione. Una gestione abusiva, secondo l’accusa, di ingenti quantità di rifiuti speciali non pericolai identificati come "rifiuti da fibre tessili lavorate" prodotti da una pluralità di imprese di pronto moda che sarebbero stati abusivamente raccolti e trasportati anche all’estero come attesterebbe – si apprende – la documentazione contabile sequestrata dalla guardia di finanza nell’operazione coordinata dal pubblico ministero Leopoldo De Gregorio.
Tonnellate di rifiuti riuniti in balle pressate, big bags e sacchi in nylon stoccati in capannoni industriali, in cassoni e in locali produttivi. Gli episodi finiti sotto la lente vanno dal 2018 al 2021. Un’operazione che ha ricostruito la filiera di un sistema, secondo la procura, di affari d’oro – per l’accusa un ritiro “a nero” presso le aziende manifatturiere – che ha interessato tra viaggi e stoccaggi varie province della Toscana e altre località: Prato, Pesaro e Urbino, ma anche Cascina, a Castellina Marittima nel Pisano, come Colli al Metauro in Puglia. Le accuse, vanno dall’associazione al traffico organizzato di rifiuti operando attraverso una pluralità di imprese prive delle autorizzazioni necessarie, alla gestione non autorizzata dei rifiuti, al traffico illecito di rifiuti alla violazione del codice dell’ambiente. Le posizioni degli indagati sono diversificate. Uno dei principali indagati è di Castelfiorentino, ritenuto con altri coordinatore delle attività illecite. Il reato associativo è contestato ad Alberto Rocchi, Paolo Bonistalli, Yamwei Chen, Andrea Vena, Maurizio Gabbianelli, Gianluca Vendrasco, Roberto Curati, Qiang Wang. Davanti al gup, a vario titolo, anche: Renato Turi, Julian Liviu Iordan, Roberto Salandin, Anduel Kuka, Eliseo Gerbi, Giorgio Sasso, Gian Mauro Formenti, Raffaele Grottoli, Luciano Valdarchi, Olmes Vaccari, Andrea Sandonà, Biao Hu, Liqing Hu, Po Hu, Liye Hu, Federico Mazzoni, Xiangjie Zhang, Xiaozhu Cheng, Massimo Campolmi, Yunshu Hu, Osvaldo Innocenti, Roberto Volpi, Alfredo Massimo, Antonio Massimo, Mykhaylo Duman, Claudio Neri, Valerio Brittoli, Roberto Parlamenti, Marco Piffanelli, Alessandra Severini, Carlo Bissacco. In 39 rischiano il processo.
Ieri l’udienza è stata dedicata alle questioni preliminari legate anche alla traduzione in cinese di atti, e alla formalizzazione della costituzione delle parti civili. Il giudice ha rinviato a giugno.