Autista del bus minacciato di morte. “Gli ha puntato il coltello alla gola. Il nostro collega ora è sotto choc”

Fucecchio, Gafforio (Cgil) lancia l’allarme. L’aggressore pretendeva di salire durante la sosta: scatta la denuncia

L'intervento dei carabinieri (Foto di repertorio)

L'intervento dei carabinieri (Foto di repertorio)

Fucecchio (Firenze), 28 agosto 2024 – Attimi di terrore, in un racconto che mette i brividi. Ora è sotto choc da tre giorni. “Ha paura anche di tornare al lavoro, perché teme di incontrare di nuovo quell’uomo e c’è da capirlo perché tutto poteva accadere”, dice Alessandro Gafforio, sindacalista della Cgil Pisa che si occupa del settore trasporti, denunciando la grave aggressione di cui è stato vittima un collega pochi giorni fa. Il fatto risale a venerdì scorso. La tratta è quella Pontedera-Fucecchio, linea 250, con arrivo alle 13 in piazza del mercato nella città di Montanelli. Cos’è successo? L’autista, alla fine di un breve diverbio con un soggetto che voleva salire sul mezzo – si apprende –, si è ritrovato con un coltello puntato alla gola.

"Quando il bus è arrivato in piazza – ricostruisce Gafforio – l’autista, una volta fatti scendere i passeggeri, stava chiudendo le porte per lasciare il mezzo in sicurezza e fare dieci minuti di sosta, andare al bagno e prendere un caffè: del resto non si possono lasciare le porte aperte con il mezzo incustodito, perché a bordo può accadere di tutto, secondo chi sale». «Ad un certo punto – è ancora il racconto del sindacalista – l’autista ha visto correre verso il mezzo un uomo che si è avvicinato e pretendeva salire a tutti i costi. L’autista gli ha detto che sarebbe ripartito dopo pochi minuti, il tempo di una breve pausa. Lui, invece, voleva salire per forza: il collega era sempre al posto di guida, appena protetto da uno sportellino, perché non si tratta di un mezzo di nuova generazione nei quali c’è la protezione completa della cabina di guida”.

"Il soggetto ha continuato ad inveire dicendo “Tu non sai chi sono e cosa posso fare“ – prosegue Gafforio nella ricostruzione del fatto –. Il collega, a quel punto, gli ha detto, “Perché cosa faresti?“. È stato un attimo e l’uomo ha tirato fuori un coltello a serramanico e gliel’ha puntato alla gola. Sono stati momenti di terrore. Interrotti grazie ad un carabiniere che si trovava lì vicino, ha visto ed è intervenuto subito”.

Un fatto gravissimo. Ora c’è una denuncia che farà il suo corso. Ma resta la gravità del fatto, il trauma subito dal lavoratore e il timore di tornare sul posto di lavoro dopo l’esperienza vissuta. «E resta sul tavolo, cosa non secondaria, una questione urgente – aggiunge il sindacalista – che è quella della nostra sicurezza, della necessità di mezzi tutti dotati di adeguate protezioni".

"Quella in questione è una tratta per giunta particolare – prosegue Gafforio -. Unisce Pontedera al Comprensorio del Cuoio, attraversa un terra dove circola droga, ci sono spacciatori, soggetti stranieri che si muovono anche per delinquere: ci troviamo a svolgere un servizio che si espone a rischi importanti. E quello che è accaduto stavolta, e gli episodi precedenti, lo stanno a dimostrare”.

Bus e autisti sono da mesi e mesi nel mirino. Fra minacce e mezzi spaccati. Bottiglie e tombini lanciati contro i pullman. Ragazzi che si arrampicano all’esterno dei finestrini, gruppetti di studenti che accerchiano le vetture del trasporto pubblico locale e ne impediscono il servizio. Gente che fuma a bordo e che spacca i seggiolini. In due anni sono stati una ventina gli episodi di danneggiamento e infrazione nella zona. Una linea, quella del trasporto pubblico da Pontedera a Fucecchio sulla quale sono già successi episodi di vandalismo. E in un caso del gennaio scorso – da quanto riportammo – si andò anche oltre. Una baby gang avrebbe preso di mira un giovane, tormentandolo e alla fine, uno di loro, al momento di scendere, gli ha sputato addirittura in faccia. Fu stesso giovane a scrivere l’accaduto al nostro giornale. E la linea era sempre quella, la numero 250. Stavolta ad essere minacciato è stato il conducente del mezzo. Qualche mentre stava per iniziare una piccola pausa prima di ripartire. E la Cgil esprime tutta la sua preoccupazione.

Carlo Baroni