Empoli, 21 febbraio 2024 – Ha il polso gonfio, a fatica riesce a muoverlo, e la guancia dolorante. Ma più che le ferite esterne a far male sono quelle interne.
È ancora profondamente scossa F.V., collaboratrice scolastica di 51 anni, che durante il suo turno di lavoro è stata brutalmente aggredita da un giovane straniero all’interno di un edificio scolastico di Empoli dove durante la settimana si svolgono corsi serali per adulti.
Erano le 19 di lunedì, nelle aule si stavano svolgendo le lezioni. In portineria si presentano quattro giovani stranieri, uno di questi aveva appuntamento con un’insegnante per un colloquio propedeutico all’inizio del corso ed è quindi salito al piano superiore.
Agli altri ragazzi la collaboratrice scolastica ha chiesto di attendere l’amico all’ingresso. Ad un certo punto, però, due hanno imboccato le scale. L’addetta li ho subito fermati spiegando loro che non potevano farlo perché non autorizzati.
"Li ho invitati a uscire – racconta F.V. – Uno l’ha fatto, l’altro invece non voleva andarsene. Appena ha fatto leggera marcia indietro mi sono messa dietro di lui affinché non potesse passare. Ma lui si è voltato di scatto e mi ha dato un ceffone fortissimo".
I postumi di quel gesto repentino sono stati fissati in alcune foto che la donna si è fatta scattare: dalle immagini si vede in evidenza la guancia di colore rosso vivido. Ma l’aggressione è andata avanti.
"Con la guancia che mi bruciava – prosegue nel racconto la lavoratrice – ho iniziato ad urlare per lo spavento. Il ragazzo allora mi ha afferrato il braccio e me lo ha girato. Ho sentito un gran dolore al polso, ho temuto mi avesse procurato una distorsione". Il referto medico rilasciato dal pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli parla di una prognosi di cinque giorni.
Nonostante lo schiaffo e l’arto dolorante l’addetta è riuscita con le grida a richiamare l’attenzione della responsabile del plesso e di alcuni docenti che stavano facendo lezione dentro le aule. "Ho urlato così forte che la sera avevo ancora male alla gola".
All’arrivo dei soccorsi i tre giovani, ma soprattutto l’autore dell’aggressione, si erano già allontanati. "Mentre se ne andava mi ha guardata e mi ha lanciato un sorriso beffardo, come se fosse compiaciuto di quello che aveva fatto". La vittima ha chiamato i carabinieri ai quali ha raccontato il fatto; mentre ieri ha formalizzato la denuncia. F.V. è molto preoccupata, perché sul posto di lavoro è praticamente da sola.
"Sono l’unica collaboratrice scolastica all’interno del plesso – spiega – Il mio turno inizia alle 15 e finisce alle 22.12. Mi occupo di pulire e rassettare le aule, di fornire informazioni e sorvegliare l’edificio. A rotazione nelle aule ci sono ogni sera oltre cento studenti. Il numero di persone che entra ed esce è alto e all’ingresso sono sola. È una situazione non più sostenibile. Quello che mi è accaduto lunedi sera potrebbe succedere di nuovo. Questi ragazzi si erano già presentati in portineria lo scorso anno, lo ricordo bene".
La lavoratrice, esasperata, lancia un appello direttamente al proprio datore di lavoro, ovvero il Ministero dell’Istruzione e del Merito . "È necessario che il Miur fornisca più personale Ata nelle scuole. Ci vogliono più collaboratori scolastici per garantire la sicurezza di tutti".
Non più tardi di due settimane fa, una collega di F.V., in servizio in un liceo di Empoli, rimasta da sola nell’edificio, è caduta mentre svolgeva le sue mansioni di pulizia in orario post-lezione, riportando varie contusioni. L’addetta è scivolata dalle scale in assenza di altri colleghi o studenti. Nonostante la difficoltà, è riuscita a contattare i soccorsi tramite cellulare. Gli operatori del 112, inizialmente, non sono stati in grado di accedere alla scuola a causa della porta chiusa. Solo l’intervento di un’altra collaboratrice, che è tornata con le chiavi, ha permesso l’ingresso dei soccorsi.