
Agricoltori in affanno Dalla malattia della vite fino ai prezzi alle stelle "C’è chi ha perso tutto"
E’ presto ancora per un bilancio puntuale. Per i numeri bisognerà aspettare la fine della campagna vitivinicola, ma una cosa è certa: è un’annata favorevole solo alla peronospora della vite. E’ boom di infestazioni anche nell’Empolese Valdelsa con aziende agricole che, in qualche caso, potrebbero perdere il 100% della produzione. A lanciare l’allarme è Coldiretti. Tra le cause, la piovosità record di maggio, che avrebbe determinato l’esplosione delle infezioni peronosporiche, importante malattia che colpisce la vite, causando ingenti danni vegetativi e produttivi. "La zona più colpita? Quella della Valdelsa - spiega il segretario Coldiretti Empolese Valdelsa Claudio Lombardi - In minor misura l’Empolese. Il 10% delle aziende del Comprensorio potrebbe aver perso tutto".
L’arrivo repentino delle piogge rovina il trattamento effettuato sulla pianta con il sole. Chi ha avuto la fortuna di intervenire con il meteo favorevole, è riuscito a salvarsi. "Fra una ventina di giorni - afferma Lombardi - si comincerà a cogliere le uve in cassetta: quella per il Merlot mancherà, è stata la varietà più colpita dalla malattia. Coldiretti si è attivata con la Regione, ha messo in campo misure che potranno aiutare gli imprenditori agricoli sia dal punto di vista finanziario, sia come accompagnamento al riacquisto dei prodotti che serviranno il prossimo anno. E’ chiaro che se non guadagni, è difficile avere la possibilità di investire sulla prossima stagione. Il Cai, Consorzi Agrari d’Italia sta facendo un lavoro importante per cercare di spuntare prezzi buoni sugli antiparassitari e sui concimi". Prezzi che sono andati alle stelle. E’ proprio il caso di dire, oltre al danno la beffa. "Pensiamo all’azienda di medie dimensioni. Chi ha comprato un pancale di prodotto e ha speso 20mila euro per i trattamenti, ha buttato tutto, andando a rimessa se non ha avuto riscontro nella produzione". Lo stato di salute dell’agricoltura, colpita dal cambiamento climatico e dai rincari, insomma, preoccupa. Il dato nazionale parla di aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. Un quadro non certo felice per il settore.
Tra i fattori che hanno pregiudicato la produzione 2023 anche la presenza di cinghiali e ungulati: le fosse scavate nei terreni seminativi hanno dato il colpo di grazia. "Rispetto all’annata precedente - conferma Lombardi - si registrerà un 30% in meno di produzione vitivinicola. C’è chi ha perso il 10, chi il 50 e chi il 100%. L’uva che c’è, però, sarà fantastica". Una magra consolazione. I primi a esser stati danneggiati sono stati ortaggi e verdura e lo si è visto dai prezzi sullo scaffale dei supermercati. Secondo Coldiretti, tutto ciò che riguarda il "fresco di giornata" ha subito una perdita del 50%. E l’etichetta ne risente. "Non è un’annata regolare, questa, dal punto di vista produttivo - conclude Claudio Lombardi - Ma guardiamo il rovescio della medaglia. L’Empolese Valdelsa è stato più fortunato di altre zone dove si sono perse strutture, annessi, bestiame".
Ylenia Cecchetti