REDAZIONE EMPOLI

Ai camp di Casapound l’ospite è Mario Tuti

L’ex terrorista nero originario di Empoli era a un raduno di studenti vicini all’estrema destra

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Il suo è un nome tristemente noto in città perchè si lega a doppio filo con gli anni di piombo. Mario Tuti torna a far parlare di sé dopo le immagini, catturate in un documentario Rai in cui si parla della strage di Bologna, che lo ritraggono tra gli ospiti del campo nazionale di Blocco Studentesco, un’associazione giovanile che opera tra scuole superiori e università molto vicina a Casapound. I centri estivi, se così si possono chiamare, sono andati in scena dal 16 al 18 luglio scorsi e in alcune foto estrapolate dal documentario “Prima della strage“ a firma Andrea Palladino si vede chiaramente la figura di Mario Tuti, ormai ultrasettantenne, insieme ai ragazzi che partecipano all’iniziativa.

Il tutto è confermato anche da alcuni post pubblicati sui profili Twitter di Casapound Siena e dello stesso Blocco Studentesco. Tuti, vale la pena di ricordarlo, si trova adesso in regime di semilibertà dopo gli anni trascorsi in carcere. Pur non avendo mai rinnegato il suo passato, in alcune interviste si era detto profondamente addolorato per tutto quello che aveva fatto nel corso della sua vita.

Tuti, ex terrorista nero, fu fondatore del Fronte Nazionale Rivoluzionario, i cui ideali si rifacevano alla Repubblica di Salò. Il suo nome è legato a doppio filo con gli anni di piombo e agli omicidi degli agenti di polizia Falco e Ceravolo, per cui ogni anno viene svolta una commemorazione in commissariato. Che cosa ci facesse ai camp di Blocco Studentesco non è dato saperlo, fatto sta che la sua presenza ha fatto storcere il naso a molte associazioni, come ad esempio l’osservatorio nazionale sulle nuove destre, che attraverso un post sui propri profili social non solo ha posto l’attenzione sull’accaduto, ma ne ha anche denunciato la disinvoltura con la quale è stato organizzato. Tutto questo a pochi giorni di distanza dalla manifestazione in divisa dei giovani neo-fascisti, andata in scena proprio nei giorni delle commemorazioni per la strage di Bologna del 2 agosto 1980 in cui persero la vita 85 persone.