Empoli, 1 aprile 2020 - Il senatore Dario Parrini, terminato felicemente da qualche giorno il periodo di quarantena a cui si è assoggettato per contatti avuti con il parlamentare Luca Lotti, positivo al Covid 19, interviene sui temi legati alle ripercussioni economiche della pandemia, che non sono piccoli né semplici. "Penso che tutti debbano collaborare. Niente scherzi". Parrini basa il suo discorso sui numerosi contatti avuti con imprenditori di varie aziende che hanno posto il problema della risposta da dare dal punto di vista delle scelte economiche.
"Credo che questo sia un nodo centrale quando, terminato il periodo del ‘blocco’, dovremo porci il problema del riavvio delle attività economiche che sono state fermate. Al momento non ho notizie di imprese che non riapriranno quando il quadro cambierà per il mondo delle imprese. Il problema più grosso che abbiamo di fronte è comunque quello della liquidità per il mondo delle aziende, una questione vitale per poter essere in grado di reagire. Alla ripresa, per così dire, si dovranno acquistare beni per riprendere l’attività e far tornare i dipendenti al loro posto di lavoro e ricominciare a pagare gli stipendi".
Secondo il senatore le norme varate dal governo sono chiare. "E’ evidente che, nell’interesse dei cittadini, e del Paese, non servono indugi, attese o cavilli". Parrini fa anche qualche esempio per delineare chiaramente il suo pensiero. "L’Inps deve pagare il prima possibile i 600 euro già previsti nel decreto di alcuni giorni fa, così come si deve far presto per il bonus baby sitter". Il parlamentare sottolinea anche che il fondo centrale di garanzia per il credito è stato aumentato di 1,5 miliardi di euro e che, tema molto importante, sono state
. "In questo quadro penso che non ci sia spazio per quegli atteggiamenti dilatori da parte di alcune banche che mi sono stati segnalati da più parti. Servono, e sono fondamentali, controlli sul rispetto dei tempi e che gli aiuti debbano arrivare a chi ne ha bisogno senza perdere tempo. Ci sono articoli del decreto ‘Cura Italia’ e norme del ministero dell’Economia e Finanze che chiariscono le sospensioni delle rate dei prestiti concessi alle aziende e dei mutui prima casa per privati in condizioni di riduzioni di stipendio. Il tutto, voglio precisare, senza commissioni né spese istruttorie o garanzie aggiuntive. Alla base delle decisioni del governo c’è la volontà di fare presto e lo sbarramento alla fioritura di costi ulteriori che sarebbe ingiustificata e soprattutto fuori luogo per un Paese che deve riprendersi. "In proposito – aggiunge Parrini – c’è anche un emendamento, centrato sul tema dei tempi, già presentato al Senato per la discussione in sede di conversione in legge del decreto".
L’iniziativa rientra nell’attività dei parlamentari per cercare di migliorare ulteriormente il decreto e anche per sviluppare idee e suggerimenti per il prossimo decreto, quello che il governo ha già messo in preparazione per il mese di aprile. "Sarà uno strumento importante per tutta l’economia del Paese perché prevederà sia l’impegno di maggiori risorse che interventi più incisivi. Ricordo anche che 14 giorni fa l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha destinato 10 miliardi di euro ai lavoratori e alle famiglie, a cui si sono aggiunti, poi, le somme decise da poco, i 400 milioni per i meno abbienti e 4,3 miliardi di euro per gli enti locali". Il senatore vorrebbe anche che non si immiserisse a colpi di polemica il provvedimento per chi ha problemi a mettere insieme il pranzo con la cena. "Nessuno dica che sono solo 7 euro al giorno, perché quella somma è riservata a chi non ha nulla, neppure il reddito di cittadinanza. Solo chi non ha mai fatto parte di un consiglio comunale o di una giunta (Parrini è stato sindaco di Vinci per due consiliature, ndr ) non sa quanto quei 400 milioni, certo a livello nazionale, possano dare una mano preziosa agli interventi sociali delle amministrazioni comunali per chi è in cattive condizioni economiche".
Per questo Parrini rivolge anche un appello alla collaborazione, centrato soprattutto sulla grande distribuzione. "Sarebbe opportuno arrivare a forme di potenziamento del valore effettivo dei buoni spesa, ad esempio di un 10%". La richiesta è arrivata ai grandi operatori anche dal governo. Le cooperative di consumo in proposito hanno deciso di praticare uno sconto, appunto del 10%, sugli acquisti compiuti con i buoni che i Comuni distribuiranno. La Coop ha anche deciso di bloccare per due mesi (fino al 31 maggio) i prezzi di oltre 18.000 prodotti, sia quelli con il marchio proprio che di altre imprese.
Infine, il senatore valuta molto positivamente lo sforzo della Regione Toscana per assumere medici e infermieri, quelli per potenziare i reparti ‘Covid’ negli ospedali e le terapie intensive. © RIPRODUZIONE RISERVATA