Elisa Capobianco
Cronaca

Il commercio in lutto, è morto Alberto Picchi. “Con lui perdiamo un pezzo di storia”

Aveva 87 anni ed è stato un pilastro del negozio Elio Sport 82. Una vita dedicata allo sport, alla famiglia e all’associazionismo. Il ricordo della figlia: “Ha fatto sciare tutta Empoli, era unico”

Alberto Picchi

Alberto Picchi

Empoli, 6 gennaio 2025 – La città perde un pezzo della propria identità, commerciale e non solo. Se n’è andato a 87 anni Alberto Picchi, storico titolare del negozio Elio Sport 82. “Un pilastro”, lo hanno definito a più riprese i tanti empolesi che lo conoscevano e che lo amavano. Profondamente. “Un pilastro, sì”, ha confermato la figlia Cristiana che ieri ha voluto ringraziare tutti per l’immenso affetto ricevuto anche a nome, in particolare, del fratello Paolo, dei nipoti Samuele, Matteo, Niccolò, Giorgia – “che lo adorano e che hanno imparato tanto da quel nonno speciale” – e della mamma Beatrice. Del resto, è con quest’ultima che tutto ha avuto inizio. L’attività che sta per spegnere 53 candeline, infatti, è una loro creatura. “Un gioiellino da curare ora con la stessa passione, proprio per far continua a vivere quel loro sogno”.

La Casa dello sport, nata in via del Giglio per volontà di Elio Ragionieri – uno dei pionieri dell’Empoli calcio –, la parentesi del negozio di caccia e pesca, poi l’ambizione che cresce fino alla svolta nel 1972 con l’inaugurazione del negozio di sport sulla ’punta’ ovvero tra via Carducci e via fratelli Rosselli. Da quei primi settanta metri quadrati al ’paradiso’ di oggi, in un continuo crescendo. La famiglia Picchi ne ha fatta di strada arrivando oggi alla quarta generazione di imprenditori. Con la dedizione del primo giorno. “È stata nostra mamma a coinvolgere il babbo nell’ambiente – racconta Cristiana Picchi –. E lui ci ha messo l’anima, facendo esplodere tutta la sua passione per lo sport. Qualunque sport. Babbo ha creato il gruppo della pesca, della caccia, dei sub, per non parlare dello sci. Ha fatto sciare Empoli. Il suo furgone verde con il quale portava noi figli, gli amici e tanti altri ragazzi empolesi a sciare sull’Abetone la domenica era diventato un mito a Empoli, indimenticabile come il suo nomignolo “Il Barba“. Era una persona generosa, che voleva la compagnia, stare insieme. Desiderava stare bene e far star bene il prossimo. Era un grande aggregatore perché riusciva a unire persone di tutte le età. Ne abbiamo avuto conferma vedendo quante generazioni diverse hanno voluto venirlo a salutare”.

L’energia di Alberto Picchi sembrava inesauribile. Negozio, famiglia (“per lui era fondamentale, credeva nell’amore e nella famiglia, verso la quale era devoto”, e qui la voce si rompe per l’emozione), comunità, vita sociale e di associazione, anche di categoria. “Il lavoro per lui era lo specchio delle sue passioni – aggiunge Cristiana ricordando l’87enne a nome di tutti i parenti, ora più che mai uniti nel dolore –. È stato presente in negozio fino all’ultimo. Si è occupato della parte amministrativa sino al 7 dicembre. Era il nostro pilastro, sì”. Grande il cordoglio in città, anche dalle istituzioni. Il sindaco Alessio Mantellassi ha abbracciato idealmente i Picchi parlando di Alberto come di un “pezzo di storia del commercio empolese”.

Parole piene di commozione anche da parte del consigliere comunale Simone Campinoti, grande amico della famiglia; e da Confesercenti Empoli che lo ha ricordato come “socio storico e imprenditore capace, che ha contributo negli anni in maniera determinante alla crescita dell’associazione”. La salma è esposta nelle sale del commiato dell’ospedale di Empoli. Le esequie martedì 7 gennaio, alle 15, nella chiesa di Ponzano.