
Il sindaco di Vinci, Daniele Vanni
"Penso sia opportuno riprendere insieme il percorso del patto di valorizzazione del Montalbano e aggiornarlo al contesto odierno. Per invertire la tendenza all’abbandono e all’incuria dei terreni che spesso determina situazioni di grande criticità". Il sindaco Daniele Vanni ha motivato l’incontro da lui stesso convocato per oggi pomeriggio in Comune. Il primo cittadino vinciano ha chiamato a raccolta tutti i sindaci di tutti i Comuni che compongono il "Patto del Montalbano" (Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Carmignano, Lamporecchio, Larciano, Monsummano Terme, Poggio a Caiano, Quarrata e Serravalle Pistoiese) per mettere insieme idee e proposte e presentare alla Regione Toscana un Piano di Adattamento al Cambiamento Climatico per il Montalbano.
"Il Montalbano è un territorio da sempre fragile, ma che vede oggi un aumento del rischio idrogeologico. Solo a Vinci abbiamo avuto 20 frane e per mettere in sicurezza il territorio dovremo intervenire con interventi in somma urgenza per oltre 1,6 milioni di euro – ha spiegato - la mancanza di regimazione delle acque meteoriche e l’abbandono dei terreni sono tra le cause che concorrono all’aumento di episodi franosi, soprattutto in un momento storico in cui il cambiamento climatico ci mette di fronte ad episodi mai visti prima. Servono risposte che vadano oltre quelle messe in campo dai singoli Comuni fino a oggi".
Il governatore Eugenio Giani ha annunciato l’impegno della Regione a reperire risorse per indennizzare residenti e imprese, mentre una mozione presentata dal consigliere Alessandro Capecchi di Fratelli d’Italia ed approvata all’unanimità impegna la giunta regionale ad attivarsi con il governo per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. "Apprendiamo con soddisfazione che le procedure per l’attivazione dei poteri e delle risorse necessarie a fronteggiare la crisi sono state già avviate – ha commentato il consigliere comunale di Monteluponelcuore Federico Pavese, per Fratelli d’Italia Centrodestra per l’Empolese Valdelsa – e da lunedì i tecnici del Ministero e della Regione saranno sul campo per effettuare una ricognizione delle necessità, che durerà circa una settimana. La situazione verrà portata in Consiglio dei ministri, dove non dovrebbero esserci ostacoli per dichiarare ufficialmente l’emergenza e attivare le misure straordinarie".