Come molte specie animali e vegetali introdotte in un habitat che non è quello nativo, anche la vespa velutina fuori dall’estremo Oriente di cui è originaria ha prodotto danni incalcolabili per la popolazione delle api europee ed è una vera minaccia per la loro sopravvivenza. La sua presenza nelll’Empolese Valdelsa per il momento sembra limitata a un paio di avvistamenti sul Montalbano, nell’area di Anchiano a Vinci, e nella zona del Padule, in comune di Cerreto Guidi. L’ultimo avvistamento segnalato dal sito www.stopvelutina.it che traccia tutti i rilevamente ufficiali di questo insetto risale all’agosto scorso proprio sul territorio del comune mediceo.
Il problema e la minaccia che la presenza della vespa velutina rappresentano per le api autoctone sono talmente seri che anche la Regione Toscana sta cercando mezzi efficaci per contrastarne la proliferazione attraverso l’unico sistema attualmente praticabile: la rilevazione dei nidi. Si chiama radiotracking o, in italiano, radiotelemetria, ed è una tecnica innovativa grazie alla quale, con una speciale strumentazione, a inizio novembre è stato localizzato, nella zona di Vaiano (Prato), un nido di vespa velutina, primo nido individuato in Toscana utilizzando questa tecnologia (nella foto piccola in alto un nido di vespa velutina). Un risultato reso possibile dall’uso di una tecnologia innovativa nell’ambito del Piano regionale di gestione della specie aliena vespa velutina operativo dal 2023 in attuazione della normativa europea e nazionale.
Il Piano regionale è attuato con il coordinamento scientifico di tre dipartimenti universitari, il Dipartimento di Scienze Veterinarie con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e il Dipartimento di biologia dell’Università di Firenze con l’attività di monitoraggio e distruzione o neutralizzazione dei nidi affidati a tre associazioni apistiche toscane Toscana Miele, Associazione Regionale Produttori Apistici – Arpat, associazione degli Apicoltori delle Province Toscane- Aapt e Toscana Miele – Apa, le tre maggiormente rappresentative sul territorio toscano.
"Il risultato ottenuto è da considerarsi rilevante in quanto rinvenuto in un’ area di nuova colonizzazione – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – Essere riusciti a localizzare e rimuovere il nido può contribuire a ridurre il numero di regine fondatrici presenti nella prossima stagione produttiva".
Fran.Ca.