Alluvione, le ferite ancora aperte. Il Comune stanzia 40mila euro per salvare il suo archivio storico

I preziosi documenti erano custoditi a Campi nella struttura che finì sott’acqua lo scorso novembre

Alluvione, le ferite ancora aperte. Il Comune stanzia 40mila euro  per salvare il suo archivio storico

Alluvione, le ferite ancora aperte. Il Comune stanzia 40mila euro per salvare il suo archivio storico

"Come giunta, abbiamo approvato l’adesione a questo progetto regionale perché siamo comunque fra i Comuni che, sotto questo aspetto, hanno subìto gli effetti dell’alluvione. È stata approvata una variazione di bilancio di circa 40mila euro per avere la copertura economica necessaria a recuperare il materiale danneggiato che ci verrà indicato dalla Soprintendenza. Parallelamente, stiamo valutando il da farsi insieme ai nostri consulenti legali". Così che il sindaco Francesca Giannì ha fatto il punto sul recupero del patrimonio archivistico comunale danneggiato dall’alluvione dello scorso novembre. O meglio, di quella parte della documentazione "storica" dell’archivio di Castelfiorentino che era conservata nello stabilimento della ditta che li custodiva, che ha sede a Campi Bisenzio. E che è stata danneggiata a causa del violento acquazzone abbattutosi sul territorio campigiano con effetti devastanti.

Si tratta di materiali relativi al cosiddetto "archivio preunitario" e ciò ha consentito di ridurre l’ammontare del danno, ma la volontà è quella di recuperare i testi non irrimediabilmente rovinati dall’acqua anche nell’ambito di una valorizzazione dell’archivio comunale. Nel documento approvato, si legge infatti che il primo intervento di riordino conosciuto con inventario e tutela del materiale archivistico fu curato da Michele Cioni nei primi anni del ‘900, su richiesta della Società storica della Valdelsa. Una nuova descrizione dell’archivio di Castelfiorentino fu effettuata nel 1906 ad opera dell’allora archivista del Comune Francesco Tassinari, il quale segnalava il fatto che esso contenesse documentazione non risalente oltre il XV secolo. Scriveva inoltre di un incendio avvenuto all’inizio del ‘500, che avrebbe causato numerose perdite di materiale precedente a quella data. Non è quindi la prima volta che il Comune si trova a dover fare la conta dei danni. Con la giunta che intende a quanto pare andare a fondo della questione. "Non abbiamo subito danni particolarmente significativi, ma ci sembrava corretto attivarci per valutare eventuali responsabilità connesse a quanto accaduto. Anche per tutelare il materiale archiviato – ha concluso Giannì - siamo comunque stati danneggiati da un evento alluvionale mentre i nostri materiali erano in custodia ad un soggetto terzo".