Ylenia Cecchetti
Cronaca

Alluvione e abbattimento dell’argine. Battaglia legale sull’Elsa, ora scattano le verifiche

L’azione dei residenti alluvionati: nel mirino il cantiere e il transito dei mezzi. La Regione si è attivata per il ripristino ma anche per ricostruire le cause. Il sopralluogo della delegazione di FdI: “Problemi al reticolo già da un anno”

Castelfiorentino (Firenze), 23 ottobre 2024 – La battaglia legale è solo all’inizio. Ma intanto gli alluvionati di Castelfiorentino hanno deciso di presentare un esposto alla procura di Firenze per ’disastro colposo’. Secondo i firmatari a causare l’esondazione sarebbero stati alcuni interventi fatti nell’ambito del cantiere per la costruzione del terzo lotto della strada regionale 429. In particolare, l’Elsa sarebbe esondato in un punto in cui l’argine era stato abbassato per permettere il passaggio dei mezzi da lavoro. Una parte del materiale fotografico e riprese aeree raccolto dai residenti è già in mano alle autorità competenti.

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Aziende e case colpite dall'esondazione del fiume Elsa (Foto Gasperini/Germogli)

Le frazioni di Malacoda, Pettinamiglio e Petrazzi chiedono risposte. Fin dalle prime ore dell’emergenza, i cittadini che ben conoscono le zone del cantiere perché limitrofe alle loro case, avevano denunciato "l’abbassamento dell’argine” realizzato per far passare i cingolati. Che sia quello il motivo dell’esondazione? Che ci sia un collegamento tra straripamento e lavori? La Regione ha fatto sapere che delle verifiche sono in corso. La domanda se l’è posta anche la delegazione di Fratelli d’Italia, guidata dalla consigliera regionale Elisa Tozzi che ieri insieme a Serena Urso, capogruppo a Castelfiorentino e ad altri eletti locali, ha effettuato un sopralluogo.

"Da quanto apprendiamo - dichiara Lucia Masini capogruppo FdI a Certaldo e responsabile dei circoli dei comuni della Valdelsa - già un anno fa erano state segnalate criticità del reticolo idraulico. Ciascuno, per i propri ruoli e possibilità, deve dare un contributo concreto per far luce sull’accaduto, senza nascondersi dietro la scusa del cambiamento climatico che per noi nulla c’entra con questa alluvione”.

“La situazione è cronica, non più straordinaria - commenta Tozzi - Quanto si è agito oggi sul fronte della prevenzione? Ecco il tema. Quanto, negli ultimi tempi si è tutelato il suolo, si sono fatte politiche di salvaguardia e di contenimento? Dov’è l’autorità di bacino? Bisogna interrogarci sul ruolo dei consorzi, sulla gestione e manutenzione dei reticoli perché se in Toscana quando piove, si va sott’acqua significa che qualcosa non va. C’è stato un esposto, si denunciano fatti ben precisi. Sarà nostra premura presentare in consiglio regionale un’interrogazione, chiedere se il presunto abbattimento dell’argine sia stato autorizzato o fatto in modo arbitrario da chi gestisce l’opera". Questo, il punto.

Un guado costruito nei mesi estivi per agevolare il passaggio dei mezzi pesanti da un lato all’altro dell’Elsa, in corrispondenza delle nuove casse di espansione in costruzione collegate ai lavori della nuova 429. Un abbassamento di circa 30 metri che avrebbe dovuto essere ripristinato in vista della stagione invernale. Intanto la gestione dell’emergenza va avanti accompagnata dagli aggiornamenti istituzionali.

“Il centro operativo comunale è permanentemente aperto per il pericolo generato dall’assenza di tratti d’argine nella zona di Pesciola-Malacoda - ha fatto sapere la sindaca Francesca Giannì- Il tavolo di protezione civile ha definito, alla luce delle informazioni rese dalla Regione e dal Genio Civile, un piano di gestione dell’emergenza ed evacuazione nelle aree soggette al pericolo alluvione, nonché una strategia di salvaguardia delle realtà produttive attraverso la mitigazione del rischio per eventi analoghi a quello appena vissuto, che verrà presto diffuso".