
I danni causati dall’esondazione del fiume Elsa tra Malacoda e Petrazzi (Gasperini)
Valdelsa, 12 marzo 2025 – “Fra noi c’è chi ha avuto migliaia di euro di danni, ma che con i criteri attuali stabiliti dalla Regione Toscana per i risarcimenti rischia seriamente di non vedere un euro. Sarebbe una beffa: chiediamo alle istituzioni di intervenire”. Franco Pistolesi, presidente del Comitato agricoltori amatoriali, si è fatto portavoce di quella “fascia grigia“ di cittadini residenti a Malacoda direttamente interessati dagli allagamenti causati dall’esondazione dell’Elsa lo scorso ottobre che, stando perlomeno alle condizioni indicate nel bando pubblicato sul sito della Regione (al quale si può aderire sino al 31 marzo prossimo) non potrebbero richiedere i ristori. Occorre fare una premessa: i criteri elencati nell’allegato della delibera regionale del 27 gennaio scorso, per quanto riguarda gli indennizzi legati ai beni immobili, individuano fra le altre cose come beneficiari dell’indennizzo gli “immobili ad uso abitativo, anche non destinati ad abitazione principale, abituale e continuativa”.
Si parla di un contributo per nucleo familiare massimo di 3mila euro, mentre le aziende agricole danneggiate possono richiedere fino ad un massimo di 20mila euro. In entrambi i casi, è necessario produrre la documentazione che attesti anche le spese sostenute per ripristinare i beni danneggiati. A Malacoda, almeno una decina di residenti hanno visto i rispettivi capanni agricoli danneggiati dagli eventi alluvionali di quella notte. E stando a quanto fatto sapere da Pistolesi, si trovano a non poter chiedere il contributo perché da una parte non si tratta di immobili ad uso abitativo e dall’altra non possono essere considerate come aziende de facto.
“Io ho speso 2mila euro, ad esempio. Ma c’è chi ne ha spesi anche 4mila, o più, per ripristinare i propri capanni e che, allo stato attuale, non può di fatto fare domanda perché c’è il serio rischio che venga respinta – ha spiegato il presidente del Comitato agricoltori amatoriali –. Ciò è davvero assurdo, pensando al fatto che comunque è stato necessario tirare fuori soldi di tasca nostra. Spese che vanno oltretutto a sommarsi ai circa mille euro di sanatoria corrisposti tempo fa”. E su queste basi, Pistolesi lancia un appello alle forze politiche. “Abbiamo contattato gli uffici del Comune, con cui il rapporto è costante, esponendo loro la situazione – ha concluso – l’input deve però arrivare fino alla Regione: secondo noi, i criteri per accedere agli indennizzi andrebbero modificati. Perché così sarebbe davvero atroce”.
Giovanni Fiorentino