
L’assessore regionale Monia Monni ieri a Stabbia per un sopralluogo con il sindaco di Cerreto Guidi, Simona Rossetti, e il presidente del Consorzio di bonifica Basso Valdarno, Maurizio Ventavoli. Fotoservizio Gasperini/Germogli
Cerreto Guidi (Firenze), 10 novembre 2023 – A una settimana esatta dalla bomba d’acqua che giovedì scorso ha messo in ginocchio Stabbia, per le vie della frazione cerretese adesso restano soprattutto i cumuli di rifiuti da smaltire. Uno scenario che rende bene l’idea della portata di questo fenomeno temporalesco estremo e dei gravi danni subiti dalle abitazioni e dalle aziende invase dall’acqua e dal fango tracimato dal Vincio. Proprio lungo l’argine del torrente che attraversa Stabbia ieri si è recata l’assessore a ambiente e protezione civile Monia Monni per un sopralluogo in una delle zone più colpite della nostra area. "Sono 2000 i punti in in cui stiamo intervenendo con fatica enorme, però si sta intervenendo – ha dichiarato –. Sono in corso quattro interventi di somma urgenza sul Vincio e sul Vinciarello, ma lavori di ripristino riguardano tutto il territorio colpito dalle alluvioni. Si lavora con estremo impegno, con un monitoraggio costante soprattutto del reticolo delle acque basse, un reticolo di centinaia di chilometri che teniamo sotto osservazione con l’aiuto dei Consorzi di bonifica e dei Geni civili". L’assessore ha poi richiamato l’attenzione anche sull’ultima allerta meteo arancione emessa dalla Sala operativa della Protezione civile per rischio idraulico del reticolo minore ed idrogeologico nelle aree nord-occidentali della Toscana, sottolineando come i cittadini devono essere ’attori protagonisti’. "Ci stiamo preparando ad un’altra allerta meteo che va ad innestarsi in una situazione critica – ha avvertito Monni –. Il rischio è quello di avere ulteriori criticità che non possiamo prevedere. Dunque è bene stare attenti ed evitare spostamenti".
L’evento meteo-climatico, che si è verificato la scorsa settimana non si era probabilmente mai visto in questa regione. Anche nella stessa Stabbia, come ha sottolineato il sindaco di Cerreto Guidi Simona Rossetti, non si registrava un alluvione così dal 1966. "Nel 1991-92 c’è stata una piccola esondazione, ma in quel caso ci furono pochissimi danni perché ci fu molto tempo per avvertire la popolazione, in quanto il livello del torrente saliva molto lentamente, così come peraltro avvenne con l’Arno nel 1966, stavolta invece in due ore è esondato – prosegue – Inoltre giovedì scorso è saltata anche la luce pubblica e questo, in un momento di emergenza significa interrompere le comunicazione, fondamentali perché il sistema di protezione civile fosse collegato. Tra l’altro prima in questa via lungo il torrente c’era una fila di pini, che sono stati tutti abbattuti in dieci minuti di uragano nel 2014, oltre allo scoperchiamento di diverse case".
Intanto, oltre ai vari interventi di ripristino in corso sta proseguendo anche lo smaltimento dei rifiuti da parte di Alia, che ha breve sarà coadiuvata anche da alcune aziende fuori regione. "Diamoci ancora una settimana di tempo per poter ripulire tutto, ma in questo momento credo che i rifiuti siano il problema minore – ha proseguito il sindaco –. Per scelta non ho voluto fare nessuna isola ecologica, perché poi non saremo stati i n grado di gestirla e si sarebbe creato solo ulteriori problemi".
La nuova allerta in un territorio già molto provato merita la massima attenzione da parte di tutti. "Abbiamo messo in allerta le squadre della protezione civile – continua Rossetti – e abbiamo suggerito ad una decina di famiglie, quelle più vicine al Vincio, che già nella notte tra giovedì e venerdì è rimasta fuori casa di andare a dormire da qualche altra parte". Al di là di tutto quello che si sta facendo per tornare alla normalità, però, anche il sindaco sottolinea l’importanza di dare soluzioni diverse alla popolazione. "Stiamo ascoltando tutti i cittadini che non possono che essere amareggiati e arrabbiati – conclude – e metteremo in fila tutte le cose da fare in futuro, da interventi di mitigazione delle acque anche in caso di eventi straordinari ad importanti lavori non soltanto sui fiumi, ma anche su affluenti minori, senza dimenticare la necessità di casse di espansione e nuove progettazioni di ponti".