Il panettiere salvato a Valencia: “Fango e paura, un disastro, così ho perso il mio negozio”

Il racconto dell’empolese Alessandro Gigli: “Ho lasciato l’attività appena in tempo. Non abbiamo più luce né acqua potabile, ma sono vivo e ora è quello che conta”

Empoli, 2 novembre 2024 – Alle 15,45 di ieri pomeriggio, Alessandro Gigli - 49 anni, di Empoli, titolare di un ben avviato negozio di panetteria a Valencia - aspettava l’imminente arrivo di soccorsi “per essere portato al sicuro, via da questo disastro”, ha detto al telefono. Attorno a lui, lo scenario da incubo della disastrosa alluvione portata dalla ‘Dana’, la goccia fredda che ha sconvolto questa fetta di Spagna. Gigli da 8 anni vive a Valencia “e vorrei rimanere qui”, ha aggiunto.

“Sono vivo, e ciò ora è quello che conta - riprende Gigli - siamo senza luce né acqua potabile; devo dire che purtroppo c’è stato un grave errore umano. L’allarme è stato dato alle 7 di sera, anche con messaggi sui nostri telefoni. Ma già la mattina si sapeva che era in avvicinamento un uragano. Il cielo era, come dire… elettrico. Terribile. Il peggio poi è arrivato, e in un’ora e mezzo molte zone, molte attività, erano sotto tre metri d’acqua e fango. Da parte mia, ho perso il negozio, ho perso l’attività”. Ha poi riferito della diga vicina alla città e del fiume a suo tempo deviato (nel 1973), cosa che oggi ha almeno salvato il centro storico di Valencia. Ma Alessandro Gigli, che ama la Spagna e in particolare questa città oggi disastrata, non si arrende. “Vorrei rimanere qui - ha spiegato mentre stavano arrivando mezzi di soccorso - ci sarà un modo per far ripartire il mio lavoro. Devo farlo”. Con la mente torna a quei pochi minuti in cui si è rovesciata di sotto l’apocalisse: “Sono andato via dal negozio o sono riuscito a tornare a casa giusto in tempo, direi proprio appena in tempo”.

Da quel momento in poi, le strade sono state invase da fiumi di fango e carcasse di auto senza controllo. Purtroppo quei fiumi si sono trascinati dietro tanti morti, il cui tristissimo conteggio non è ancora terminato. Però, quando si vuole bene a un luogo, anche nel momento più buio la testimonianza d’affetto balza su: “A Valencia sono stato bene, sono qui dal 2016. E’ una città sempre più europea, ma con una sua forte identità”. Alla quale ora si fa appello per risollevarsi dall’inferno. Gigli è di Empoli - da dove gli arrivano anche molti prodotti per il suo negozio - ma ha Valencia nel cuore. Un cuore ora molto, molto sofferente. Gigli ha aiutato chi gli stava attorno in questo terrificante frangente, e continuerà a farlo, aspettando di rimettere in piedi la propria attività.

Andrea Ciappi