di Sandra Nistri
Un "fisico- attore" con una predilezione, però, per il set. Ieri mattina, al polo scientifico di Sesto Fiorentino, le due grandi passioni di Andrea Fantini, 24 anni, uno dei protagonisti dello spot della Nuova 500 Fiat by Bocelli, si sono incontrate con la discussione della tesi di Laurea in Fisica sui computer quantistici valutata con un bellissimo 108 finale. Una laurea raggiunta nei tempi che però, forse, sarà accantonata per il cinema.
Fisica e cinema sono apparentemente mondi distanti: come si conciliano?
"Per quanto mi riguarda dopo il liceo classico mi sono iscritto a Fisica perché sono sempre stato affascinato dalla scoperta e dal modellizzare, capire il mondo intorno a me e cercare sempre uno schema. Con questa laurea ho messo un punto al mio percorso. Sempre durante il liceo ho frequentato un corso di teatro che mi ha fatto appassionare alla recitazione e le due cose sono proseguite in parallelo".
Come sei stato scelto per lo spot della 500?
"Dopo avere concluso la scuola ’Immagina’ di Giuseppe Ferlito, che ho frequentato durante l’Università, ho cercato in tutti i modi di portare avanti la mia passione facendone un lavoro. Casualmente ho visto un annuncio in cui si cercava un ciclista per uno spot famoso ma non c’erano molti particolari. Dato che vado in bici ho provato a rispondere inviando una foto e un video di presentazione e sono stato preso. La notizia però è arrivata tre mesi dopo e all’inizio non ho realizzato di cosa si trattasse anche perché c’era scritto che ero stato scelto come ciclista e dovevo andare a Pisa nel Teatro Verdi".
In teatro? Location particolare per una corsa in bicicletta…
"In effetti sì, poi le cose si sono chiarite perché in realtà io in una scena faccio la parte del ciclista disturbatore che arriva in teatro sulla bicicletta. All’inizio non sapevo che nello spot ci sarebbero stati Andrea Bocelli e il figlio Matteo. Infatti quando sono arrivato in teatro sentivo parlare di Bocelli ma li ho visti solo sul set. È stata una bellissima esperienza, la mia prima nella pubblicità.
Hai avuto difficoltà in questo esordio?
"In realtà la vera difficoltà è stata che mi hanno dato una bicicletta degli Anni Cinquanta e, nella parte girata in esterni, mi hanno mandato all’inseguimento della macchina che andava a 50 chilometri l’ora, su uno sterrato pieno di buche. Quindi in pratica arrancavo dietro l’auto, per fortuna poi le scene sono andate al rallentatore. L’altra difficoltà è stata il freddo incredibile della giornata in cui si girava anche perché io ero in maglietta da ciclista".
Quindi a questo punto hai deciso cosa farai nella vita? Il fisico o l’attore?
"L’attore senza dubbio, ci sono tante cose che nella recitazione devo ancora vivere e scoprire. Io sono innamorato del cinema il mio sogno sarebbe quello di potermi rivedere sullo schermo".
E parlando di sogni con quali registi ti piacerebbe lavorare?
"A livello registico ho tre punti di riferimento: Tornatore, Nolan e Tarantino. Con i secondi due la vedo particolarmente dura, per Tornatore, magari, posso sognare".