Empoli, 3 gennaio 2024 – Chi ha un animale domestico sa quanto può essere difficile affrontare la sua sparizione: in queste fasi delicate c’è anche chi sceglie di affidarsi a professionisti, come Simone Bergamasco. Il 33enne originario di Empoli, con un passato da video maker, si è infatti specializzato nella ricerca di animali smarriti tramite il suo drone termico, facendone un vero e proprio lavoro. Il drone, col quale lui ha lavorato anche in passato, gli permette di essere più efficace e tempestivo nel processo di ritrovamento.
“Faccio questo lavoro da solo, ormai è passato poco più di un anno da quando ho iniziato – racconta Bergamasco –. Non è la prima volta che mi cimento nell’uso di droni, essendo freelance vengo spesso contattato da agenzie per le pubblicità, o direttamente dai registi. Più tardi poi ho visto che il servizio di ritrovamento animali, fatto da altre persone, riscuoteva un discreto successo: al giorno d’oggi si legge molto spesso di smarrimenti del proprio animale domestico, per cui ho provato a mettermi in gioco. Sin da quando ho iniziato – spiega – ricevo molte chiamate dalla zona e qualcuna anche da altre regioni: ho del lavoro tutti i giorni, anche perché le ricerche durano per un po’”. Servizio gettonato, quindi, per un motivo ben chiaro: “Il drone termico è molto costoso, non sono in molti ad averne uno. Io che ce l’ho posso garantire un servizio più efficiente: se un animale si perde nel bosco o se si confonde col colore del terreno, questo drone riesce comunque a vederlo per via del calore, che fa risaltare il corpo dell’animale”.
Ma come si inizia a fare un servizio del genere? “Prima facevo ispezioni agli impianti fotovoltaici, utilizzando un drone termico molto più grosso. Quando poi mi sono messo in proprio, ho capito che con un drone più piccolo avrei potuto rendermi efficace nel ritrovamento degli animali e così ne ho acquistato uno. Il limite legale massimo di volo è di 120 metri di altezza, ma proprio lunedì scorso ho ritrovato un gatto, di cui si riconoscevano le caratteristiche anche a 60 metri di altezza”.
Un suo intervento dura diversi giorni, ma la tempestività è fondamentale in questo processo: “Quando vengo contattato, faccio una prima consulenza gratuita, pari a quella che fanno i volontari. Se poi si palesa il bisogno del mio intervento, inizia una fase di domande sulle caratteristiche dell’animale, su quando è scappato, sull’ultima volta che è stato visto, eccetera. Solo allora, quando ho avuto un quadro generale, posso valutare se è fattibile - continua -. Il drone in questo processo è la prima cosa da utilizzare: quanto prima viene usato, tanto più piccola è l’area di ricerca e quindi si alzano le probabilità di ritrovamento”.
Gli animali domestici quali cane e gatto sono i più presenti nelle richieste di aiuto che gli arrivano, ma può capitare che arrivi qualche richiesta particolare: “Mi è successo di lavorare anche al ritrovamento di conigli, pappagalli, ma anche di allevamenti che avevano smarrito delle mucche... Sono lavori diversi, perché cambiano le abitudini dell’animale e quindi serve un approccio differente”.