REDAZIONE EMPOLI

Anpas, trecento volontari al lavoro nell’Empolese Valdelsa: “Una delle zone più colpite”

Ieri il centro operativo comunale allestito al Terrafino aveva in gestione 97 volontari dalla colonna della Regione Toscana, 87 dalle colonne nazionali, 70 dalle associazioni del territorio e dall’Unione dei comuni

Anpas, trecento volontari al lavoro nell’Empolese Valdelsa: “Una delle zone più colpite”

Empoli (Firenze), 16 marzo 2025 – Quella empolese la zona che ha subito più danni. E’ stata una domenica al lavoro per i quasi trecento volontari che sono impegnati nell’intervento di protezione civile più imponente a livello regionale dopo i danni causati dall’ondata di maltempo abbattutasi in regione tra venerdì e sabato.

Volontari Anpas al lavoro
Volontari Anpas al lavoro

Ieri il centro operativo comunale allestito al Terrafino aveva in gestione 97 volontari dalla colonna della Regione Toscana, 87 dalle colonne nazionali, 70 dalle associazioni del territorio e dall’Unione dei comuni. «Di queste forze – ha detto Samuele Noviello, responsabile Protezione civile Anpas zona empolese – 15 squadre sono quelle delle Pubbliche assistenze Toscane, 10 sono quelle di Anpas zona empolese. Il lavoro nei comuni del circondario (Fucecchio, Cerreto Guidi, Montelupo) fortunatamente è in via di ultimazione, in questa domenica ci siamo concentrati su Empoli e sulle sue frazioni dove non mancano i problemi.

Le nostre squadre sono a Ponzano, dove la rotta arginale dell’Orme ha portato allagamenti negli scantinati e ai piani bassi delle scuole, altre vuotature e pulizie di strade e cantine sono in corso a Santa Maria, Carraia e Marcignana. Voglio ringraziare i nostri volontari empolesi, ma anche tutti gli altri e le altre che sono arrivati da tutta Italia per sostenere l’empolese in difficoltà». «In questi due giorni – ha detto il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini – in tanti dei nostri volontari hanno prima vuotato la propria casa dall’acqua, poi sono scesi in strada indossando la divisa arancione per aiutare i propri concittadini. Credo sia una scuola di civismo, e un segno di responsabilità che va a tutto vantaggio del volontariato toscano e italiano che è arrivato qua a ricambiare con la sua presenza, i tanti interventi fatti dai toscani nelle calamità nazionali».