
Il sindaco Alessio Mugnaini
A Montespertoli si sono conclusi nei giorni scorsi i lavori per l’installazione di due nuove antenne per la telefonia mobile a San Quirico e San Pancrazio. A seguito delle sollecitazioni e delle richieste avanzate sia dal Comune che dai cittadini (in quest’ultimo caso attraverso la raccolta firme avviata lo scorso aprile) l’altezza delle antenne è stata ridotta da 36 a 24 metri ed è stato ottenuto lo spostamento di una quindicina di metri dal ampo sportivo di San Quirico. "Le antenne sono state posizionate in modo strategico affinché non alterino eccessivamente lo skyline della zona: l’altezza non supera quella della chiesa di San Quirico – ha detto il sindaco Alessio Mugnaini - per ridurne ulteriormente la visibilità, è già iniziata la piantumazione di cipressi attorno alle strutture, mentre tutta l’area circostante è stata delimitata per un maggiore inserimento nel territorio". Sin dall’inizio del procedimento, l’amministrazione comunale non aveva nascosto la preoccupazione per l’impatto paesaggistico e per la fruizione degli spazi pubblici delle due nuove installazioni, pur riconoscendo l’importanza dell’innovazione tecnologica e della riduzione del ’digital divide’ nel territorio. La giunta punta adesso a far rimuovere le vecchie antenne della connettività WiFi in stato di degrado nei pressi degli impianti sportivi di San Quirico e San Pancrazio.
"Considerato che questi progetti Pnrr, grazie ad una norma del governo, vanno in deroga a tutte le prescrizioni urbanistiche e paesaggistiche – ha concluso Mugnaini - siamo soddisfatti del risultato ottenuto, ritenendolo un buon compromesso tra la necessità di sviluppare una connessione internet veloce e la tutela del paesaggio e del territorio".
A Gambassi infine, il consiglio comunale ha approvato nella scorsa seduta il "Piano territoriale per l’installazione di stazioni radiobase per la telefonia mobile ed assimilati" per l’anno in corso. Che si pone l’obiettivo, come si legge nel testo del documento, di "attivare strumenti tecnici in grado di contemperare gli interessi pubblici e privati, e garantire localizzazioni o soluzioni alternative alle richieste dei soggetti concessionari" che assicurino il medesimo effetto in termini di fruibilità dei servizi connessi ai sistemi tecnologici, "ma al tempo stesso tutelare quelle aree del territorio di particolare pregio storico-paesaggistico o ambientale ovvero per proteggere, puntando alla minimizzazione, la popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici".