Empoli, 16 dicembre 2023 – Aveva 68 anni quando è deceduta. Davanti a sè ancora molti anni da vivere, progetti da realizzare, traguardi da tagliare, relazioni da coltivare. Tutte chances perdute per sempre. I motivi esatti che abbiano portato alla morte della donna forse rimarranno sconosciuti, di sicuro c’è che la signora si è spenta a pochi giorni di distanza dalle dimissioni dal Dipartimento emergenza urgenza del San Giuseppe di Empoli in cosiderazione di alcune criticità. Motivo per cui la famiglia, il marito e i figli, hanno chiesto un risarcimento danni all’Asl Toscana Centro per presunta responsabilità aziendale. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il dispositivo in cui è stato deliberato la somma da liquidare: figli e marito riceveranno 330.000 euro "a saldo, stralcio e totale soddisfazione di ogni pretesa delle parti".
Una dolorosa vicenda che si chiude dopo tre anni e mezzo. La richiesta danni da parte dei familiari della 68enne è del maggio 2020. L’istruttoria della pratica ha richiesto due sedute del comitato gestione sinistri, riunitosi il 12 febbraio 2021 e il 28 ottobre 2022. Al termine dell’iter è stata "valutata l’opportunità e la legittimità di risarcire il danno lamentato, sulla base di una valutazione effettuata ala luce delle tabelle previste dalla vigente noprmativa e della corrente giurisprudenza".
Non è certo la prima volta che l’Asl si trova costretta a rimborsare per errori commessi durante i percorsi di cura. L’aprile scorso l’Asl Toscana centro si è impegnata a pagare quasi novecentomila euro di risarcimento per la morte di un’altra donna che di anni ne aveva 77 anni. I suoi familiari hanno ottenuto 880mila euro di rimborso. Da quanto ricostruito la paziente era stata operata a un ginocchio. L’intervento tecnicamente era andato bene, ma successivamente si era sviluppata un’infezione da stafilococco, partita da un’altra parte del suo corpo.
Riannodando i fili della vicenda non si era riusciti a ricostruire con certezza se il contagio fosse avvenuto in ospedale o a casa. Di sicuro c’era che il batterio aveva provocato nella donna problemi all’articolazione operata che l’avevano costretta ad un ulteriore ricovero. In attesa di essere di nuovo sottoposta all’intervento la 77enne era deceduta per uno shock settico.