Aperitivo da zar, vodka e matrioska I colori della pace nello stand russo

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"La guerra? Condiziona, soprattutto le aspettative. I consumi ed il mercato in generale – dice Marinoni – hanno bisogno di serenità. Questa è un’occasione per lasciarsi il conflitto alle spalle. Per almeno 4 giorni". Lo stand russo e quello ucraino distano appena qualche metro. In entrambi campeggia la bandiera della pace. "Abbiamo ottimo caviale, vodka di qualità e no. Non temiamo boicottaggi da parte del pubblico del Mercato Internazionale. Siamo venuti con la musica, con i nostri prodotti che arrivano da tutto l’est Europa cerando di portare gioia e allegria dopo due anni di Covid difficili per tutti". Quella della russa Yelena Firsova non è una presenza nuova tra gli operatori presenti alla manifestazione. Nonostante il momento storico, il clima è di festa. "La guerra – conferma dal suo stand la Firsova – è il fallimento della diplomazia. Ma siamo qui con lo spirito giusto, con ottimismo. Il pubblico reagirà bene, abbiamo notato che la gente è felice di uscire e di godere della manifestazione". Dal banco di accessori made in Ucraina preferiscono tacere mentre si danno da fare nelle vendite al cliente.

"Non c’è un solo motivo al mondo per discriminare i prodotti di un Paese o dell’altro – commenta il direttore di Confcommercio Toscana – Spostare il confronto dialettico su arte, cibo, cultura e musica significherebbe sbagliare strada. Questa manifestazione lo dimostra: quel che sta succedendo in quelle terre, neanche troppo lontane, è al di fuori della volontà degli uomini e delle imprese".

Y.C.