Apnea nel sonno: "Malattia invalidante". Da Empoli a Roma per il riconoscimento

Il direttore di Pneumologia del San Giuseppe alla Camera dei deputati. In audizione in commissione Affari sociali ha dato il proprio contributo. per le proposte di legge che riguardano la legittimazione della patologia . .

Apnea nel sonno: "Malattia invalidante". Da Empoli a Roma  per il riconoscimento

Apnea nel sonno: "Malattia invalidante". Da Empoli a Roma per il riconoscimento

di Irene Puccioni

Ne soffre un uomo adulto su due e due donne adulte su quattro. Molte persone non sanno neppure di avere questa patologia, che peggiora la qualità della vita e può addirittura metterla a repentaglio. Stiamo parlando della sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (Osas, Obstructive sleep apnea syndrome): la condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. In Italia, purtroppo, non è ancora riconosciuta come malattia cronica e invalidante e di conseguenza il sistema sanitario pubblico non può fornire risposte adeguate ai pazienti cui viene diagnosticata.

A contribuire a quella che potrebbe essere considerata una vera svolta è il dottor Antonio Sanna, direttore della Pneumologia ed endoscopia bronchiale dell’ospedale San Giuseppe di Empoli che ieri è stato sentito in audizione in commissione Affari sociali della Camera come esperto nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti “Disposizioni in materia di riconoscimento dell’apnea ostruttiva nel sonno come malattia cronica e invalidante nonché per la diagnosi e la cura di essa”.

Dottore questa malattia chi colpisce in particolare?

"Entrambi i generi e in tutte le fasce d’età. I dati pubblicati dal Cergas della Bocconi stimano che circa 12 milioni di italiani soffrano di Osas, ma solo mezzo milione ha la diagnosi e solo la metà di queste persone sono in trattamento".

Chi soffre di apnea ostruttiva del sonno e non si cura a quali rischi va incontro?

"Degli studi fatti a livello europeo dicono che il 7 per cento degli incidenti stradali sono causati da soggetti che soffrono di questa patologia e gli stessi soggetti hanno un rischio doppio di rimanere vittima di un incidente sul lavoro. Una qualità del sonno notturno scadente provoca sonnolenza diurna, una ridotta risposta psicomotoria nelle attività e tempi di reazione più rallentati".

Senza il riconoscimento della patologia il sistema sanitario pubblico cosa offre?

"Può essere fatta una diagnosi, ma senza risorse il sistema sanitario pubblico non è in grado di fornire i dispositivi di cura senza che il cittadino debba sottoporsi alle valutazioni per il riconoscimento dell’invalidità civile. Tale procedura è un fardello burocratico. In primo luogo è uno ostacolo per il paziente che spesso riceve il dispositivo di cura con ritardo, anche nel caso di diagnosi grave. In secondo luogo impegna lo stesso paziente, medici prescrittori e medici preposti alla valutazione dell’invalidità civile, oltre che gli uffici amministrativi delle aziende sanitarie locali, all’interno di un percorso burocratico lungo e frammentato. Il riconoscimento della patologia e gli strumenti di trattamento sono importanti anche per un altro motivo più generale, che riguarda la collettività".

Quale?

"Evitare che chi soffre di apnea ostruttiva nel sonno, ma non ha il riconoscimento di invalidità civile, nasconda la propria condizione quando viene valutato per l’idoneità alla guida o per quella lavorativa. L’azione governativa deve andare nella direzione di favorire i vantaggi della diagnosi precoce e della cura di questa malattia".