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Arci, 400 iniziative annullate Ma i circoli non vogliono arrendersi

Problemi economici in tutto il territorio: a Firenze sono andati in cassa integrazione 230 lavoratori delle Case del popolo. "Gravissime ricadute anche qui, siamo stati indeboliti dall’isolamento"

Socialità e Arci sono due facce della stessa medaglia. Difficile che ci sia l’una senza l’altra e viceversa, specialmente sul nostro territorio, ma quando un’emergenza sanitaria impone norme di distanziamento sociale sono proprio le associazioni le prime a rimetterci. "Siamo stati indeboliti dall’isolamento, come singoli e come associazione. La solitudine – dicono dalla sezione empolese dell’Arci – per noi è come la kryptonite di Superman perché la nostra forza risiede nell’aggregazione, il nostro scopo è quello di associare e includere, non di separare e dividere". Però nessun numero. I problemi economici sembrano magicamente sparire appena si supera il confine di casa nostra: l’Arci Firenze, tanto per fare un esempio, ha annunciato 230 lavoratori delle Case del popolo in cassa integrazione. Qui, per fortuna o per pudore, si tace.

I 71 circoli del nostro territorio, vale la pena di ricordarlo, decisero di chiudere una settimana prima del Dpcm sul lockdown. "Tale chiusura – prosegue la nota dell’Arci – ha comportato grandi difficoltà a vari livelli: economico, lavorativo, relazionale. Dopo un primo momento di attesa e di spaesamento, è stato chiaro che gravissime sarebbero state le ricadute economiche. Da marzo a giugno si stima che avrebbero dovuto tenersi più di 400 eventi tra concerti, tornei di carte, tombola, ballo, feste celebrazioni, pranzi e cene sociali e di solidarietà, presentazioni di libri, spettacoli teatrali. Tutto questo non è avvenuto. Il comitato già dal 26 marzo ha cercato di inventare di sana pianta modalità e interventi on line per continuare a fare aggregazione, ma non è stato facile. E’ stato un impatto emotivo molto forte e il nostro lavoro principalmente è stato quello di ricostruire comunità, di fare sentire vicinanza alle persone che erano lontane. E anche i circoli sono venuti in sostegno alla propria frazione con grandi gesti di solidarietà".

E’ rimasto inoltre attivo lo sportello di informazione e pratiche per stranieri e si è attivato insieme ai ragazzi e agli operatori del Centro di socializza di Ponte a Elsa uno sportello on line chiamato Info.Tecnologia, che vuole rispondere a dubbi di persone che non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie. In occasione del 25 aprile, poi, è stato inventato un pranzo solidale a domicilio che ha visto la collaborazione di tre circoli Arci insieme all’Anpi e al Comitato Arci Empolese Valdelsa, il cui ricavato è stato destinato al progetto ’Il pane e le rose’.

"Questo progetto di solidarietà alimentare, realizzato con l’aiuto di Settembre Rosso e di Re.So. – dicono infine da Arci – consiste nella raccolta di generi alimentari e nella consegna di pacchi alimentari a persone in difficoltà. Alcuni Circoli contribuiscono anche attraverso una raccolta di fondi. Sono stati per adesso consegnati 97 pacchi che hanno raggiunto tantissime persone in 5 comuni del territorio"

Tommaso Carmignani© RIPRODUZIONE RISERVATA