Castelfiorentino, 22 marzo 2023 – Stava seguendo la lezione in classe come ogni mattina quando all’improvviso ha accusato un malore e si è accasciato a terra. Di colpo il terrore si è fatto largo negli occhi dei compagni di classe e nell’aula è calato un silenzio surreale. Si sono vissuti momenti infinitamente drammatici ieri mattina all’Enriques di Castelfiorentino, dove poco prima delle 9 un ragazzo di 17 anni è stato colto da un arresto cardiaco mentre era in classe.
I soccorsi sono stati immediati: l’insegnante e una collaboratrice scolastica hanno subito cercato di rianimare il giovane. Immediato anche l’intervento della Misericordia di Castelfiorentino che ha applicato il defibrillatore. Sul posto si è precipitata anche un’automedica inviata dal 118 che ha preso in carico il ragazzo e l’ha caricato sull’elisoccorso Pegaso, atterrato nel frattempo nel campo sportivo vicino all’istituto, grazie anche all’aiuto della polizia municipale che ha favorito le operazioni. Poi la corsa verso l’ospedale di Careggi dove il giovane è stato ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni, apparse subito critiche, restano gravi. Sotto choc tutta la scuola, dai compagni di classe alla preside che usa parole di grande sgomento per descrivere quei momenti terribili: "È stato un evento improvviso, accaduto durante l’orario di lezione – commenta la dirigente scolastica, Barbara Degl’Innocenti – Un evento che ha sconvolto tutta la comunità scolastica. I nostri operatori scolastici, che sono formati per gestire anche emergenze di questo tipo, hanno prestato il primo soccorso e allo stesso tempo abbiamo allertato i soccorsi che sono intervenuti in maniera tempestiva". All’Enriques è corsa anche la famiglia del ragazzo, devastata dalla paura e dal dolore.
Doveva essere una giornata di scuola come tutte le altre: lo zaino in spalla, la prima campanella, poi le lezioni tra i banchi e invece la giornata si è trasformata in un incubo tremendo e straziante. "Non ero presente quando è successo – riprende la preside –, ma mi sono subito precipitata a scuola. Ho parlato con l’insegnante e con la collaboratrice scolastica che hanno prestato il primo soccorso. Tutta la classe è scossa, il dolore di uno è il dolore di tutti. Sono adolescenti e si sono trovati davanti a un evento improvviso che mai avrebbero immaginato. Ho parlato a lungo con loro, ogni studente è come se fosse un figlio e adesso hanno bisogno di aiuto, noi li stiamo tutelando con tutta la riservatezza del caso". Nel frattempo il cellulare resta stretto nella mano, in attesa che suoni. "La speranza è una sola – conclude la preside –: che ci chiami la famiglia e ci dia notizie confortanti".