FRANCESCA CAVINI
Cronaca

Arriva il Nobel per la pace Belenkin. Super ospite al Premio Boccaccio

Simona Dei, presidente dell’associazione che assegna i riconoscimenti, racconta le scelte della giuria

Arriva il Nobel per la pace Belenkin. Super ospite al Premio Boccaccio

Simona Dei, presidente dell’associazione che assegna i riconoscimenti, racconta le scelte della giuria

Usiamo le parole per trovare la speranza. Anche in questi tempi spesso convulsi e lacerati dal dolore. E’ in questa riflessione il senso dell’edizione numero 43 del Premio Letterario Giovanni Boccaccio, in programma nel prossimo fine settimana a Certaldo. Tre giorni di eventi, dibattiti, conversazioni con personalità e artisti di livello internazionale legati dal filo rosso della ricerca, e dell’affermazione, della speranza. A cominciare da quella per la pace. Domenica 15 settembre alle 10 a Palazzo Pretorio sarà presente Boris Belenkin, fondatore e direttore della biblioteca ‘Memorial’, Ong russa premiata con il Nobel per la pace nel 2022 per la difesa dei diritti umani. Con lui sul palco Renata Battistini, l’inviata di guerra premiata lo scorso anno con il premio Boccaccio e che non era potuta intervenire di persona poiché impegnata per lavoro sul fronte ucraino. A Simona Dei (nella foto), presidente dell’associazione culturale Giovanni Boccaccio che organizza il premio letterario, il compito di illustrare il perché di questa scelta.

" La cosa che più coinvolge quest’anno è la parola chiave che ci siamo voluti dare con la giuria : speranza. Nonostante l’osservazione del mondo odierno ci rimandi lotte, guerre e crisi in tanti settori, abbiamo voluto guardare il bicchiere nella parte che è ancora mezza piena, abbiamo scelto la speranza e cercato le proposte che la cultura oggi ci fa per dare un senso alle cose".

Partiamo da Pegah Moshir Pour, premiata per l’etica della comunicazione. Qual è la sua speranza?

"Lei viene strappata nell’infanzia dalla sua terra, l’Iran, e da bambina non riesce a capire il pericolo che si sta avvicinando della perdita della libertà, non capisce perché i genitori decidono di portarla a vivere in Italia. Forse per questo è rimasta attaccata alla sua terra d’origine e poi ha sviluppato questo senso forte di difendere i diritti delle donne in Iran e delle persone in generale. Lei ci dice che dietro un velo nero c’è la speranza della luce".

E per quanto riguarda Corrado Augias, premiato per il giornalismo?

"E’ un uomo che ha vissuto tre epoche e sta entrando con arguzia e intelligenza nel futuro.E’ un uomo libero, che vede il senso della storia fra presente, passato e futuro e nella sua narrazione inquadra il senso di un problema e prova a definire la soluzione perché ha speranza. Ha coraggio e arguzia, non poteva che essere l’erede di Boccaccio che raccontava con grande capacità le piccole cose della cronaca e della vita minuta. Come fa Augias".

Infine la coppia Giuseppe Montesano e Toni Servillo, premiati per la letteratura.

"Da anni il premio si è aperto alla visione tridimensionale del libro, alla multimedialità. Le parole scritte di Montesano che Servillo porta a teatro racchiudono le tre speranze che noi sosteniamo. La speranza rappresentata dai valori da difendere sempre, quella che viene dall’eredità morale che i pensatori greci ci hanno lasciato e la speranza che la filosofia ci dà. Il testo scritto da Montesano e interpretato da Servillo - di cui vedremo un saggio alla premiazione - spinge i giovani e tutti a pensare che dietro una parola c’è una storia e a fermarsi a riflettere sul motivo per cui facciamole cose ma potremmo farle in modo diverso, forse migliore. Un testo che ha incantato le platee e che fa risuonare concetti nuovi e antichi nelle persone che lo ascoltano. Montesano e Servillo riannodano un filo di speranza che forse si è assopito dentro di noi, ma che può svegliarsi e vivere".

Il programma del Premio Boccaccio ha altri momenti di rappresentazione, come li avete scelti?

"Venerdì 13 settembre, alle 21 al cinema teatro Boccaccio verrà proiettato il film “La Stranezza“ diretto da Roberto Andò in cui si racconta la vita di Luigi Pirandello e che ha Toni Servillo come protagonista affiancato da Picarra e Ficone. Il collegamento fra cinema e scrittura è rinnovato dalla visione di questo film".

Per l’occasione è previsto un collegamento da remoto con il regista Roberto Andò...

"Sì. Colgo qui l’occasione per ringraziare tutto lo staff che ci consente di realizzare tecnicamente il Premio, i consiglieri dell’associazione, i collaboratori, le istituzioni che ci stanno vicino e gli sponsor che ci sostengono da anni. Un grazie speciale alla giuria per il lavoro infaticabile nel selezionare gli ospiti e portarli sul nostro palcoscenico".