Empoli, 4 febbraio 2025 – Oltre due ore e mezzo di fila per dimostrare che quella richiesta di pagamento era assolutamente illegittima. Come la signora Rossana Dini, in tanti lunedì scorso si sono presentati allo sportello Asl in via dei Cappuccini con la lettera di “avviso bonario“ inviata dall’Asl Toscana centro con oggetto: mancato pagamento prestazione erogata non pagata - anno 2020.
“La lettera era intestata a mio marito – spiega la signora – l’importo richiesto era di 38 euro. Nella lettera non era specificata la prestazione per la quale gli contestavano il mancato pagamento. C’era soltanto la data nella quale era stata erogata. Per fortuna mio marito, che ha una buona memoria, è riuscito a ricordare ciò che cinque anni fa in quella data aveva fatto, ovvero una visita cardiologica di cui aveva conservato la documentazione. Essendo entrambi, per età e per fascia Isee, esenti dal pagamento del ticket non aveva pagato alcun importo e la richiesta arrivata a distanza di cinque anni era chiaramente un errore”.
La signora Dini, documentazione alla mano, è così riuscita a farsi annullare e archiviare con tanto di scuse la pratica. “Sulla pratica di mio marito l’operatore ha messo un timbro e scritto a penna ’esenzione’ – prosegue la donna – Mi ha spiegato che il sistema ha avuto dei problemi. Io penso però che dare sempre la colpa ad un computer è una scusa facile, perché dietro una macchina c’è sempre una persona che dovrebbe supervisionare”. Con la scritta “esenzione“ e il timbro di archiviazione lunedì da via dei Cappuccini se ne sono andati via molti altri cittadini soddisfatti, ma anche molto arrabbiati aver perso una mattinata a dimostrare di non dover niente di quanto richiesto.
Ma tra i destinatari degli avvisi bonari per l’anno 2020 ci sono anche casi singolari. “La lettera è arrivata anche a mia madre – racconta F.B. – che dopo aver perso una mattinata intera passando da uno sportello ad un altro ha saputo che era per una visita oculistica effettuata il 6 agosto; peccato che lei fosse in vacanza quel giorno. Quella visita non l’ha mai prenotata, tanto meno effettuata”. Anche Sauro Borgioli si è trovato alle prese con gli avvisi bonari di mancato pagamento ticket di prestazioni erogate nell’anno 2020 indirizzati a lui e ai genitori anziani. Come in tutte le altre lettere inviate dalla Asl il riferimento per il cittadino per risalire all’importo richiesto, in questo caso 22 euro, era la data. “Chiedere ad una persona anziana un ticket dopo cinque anni senza specificare il motivo è una vergogna – esordisce Borgioli, che si pone e pone all’azienda sanitaria delle domande – Perché si aspetta tutto questo tempo? E se avesse sbagliato l’azienda sanitaria Toscana centro come possiamo verificare dopo tutto questo tempo?”. La stessa azienda sanitaria, che abbiamo contattato, al momento, non ha fornito spiegazioni in merito.