Assistenza ai disabili gravi: "I soldi non ci bastano". L’appello delle famiglie

Terreni punta il dito contro il contributo regionale per i servizi a domicilio. E l’associazione per l’autismo butta benzina: "Preoccupati per la scuola".

Assistenza ai disabili gravi: "I soldi non ci bastano". L’appello delle famiglie

La gestione dell’assistenza ai disabili è tornata al centro del dibattito: il punto di vista delle famiglie (foto d’archivio)

I soldi non bastano. E la burocrazia attorno alla disabilità grave è tanta. È subito arrivata la replica dell’associazione I ragazzi di Cerbaiola alla risposta della Asl riguardo alla formula, superata, del rapporto uno a uno tra operatori e fragili nei centri diurni. Asl e Regione hanno parlatodi soldi pubblici a disposizione delle famiglie per potersi permettere a domicilio assistenti ad hoc. Rolando Terreni, responsabile dell’associazione, consiglia di passare dalle parole ai fatti. "Quanto all’assistenza familiare – spiega – alcune associazioni che forniscono gli assistenti applicano tariffe esose, tipo 26 euro l’ora. Alla famiglia in questione, di quei 900 euro dati per l’assistenza resta ben poco: coperte poco più di due ore al giorno". La Asl aveva parlato di “Progetto di vita“, pianificato con la Società della Salute. La Asl aveva altresì ricordato che la Regione Toscana sostiene i percorsi domiciliari. L’intervento prevede l’erogazione di un contributo economico mensile che va appunto da 900 a 1.200. Ma secondo Terreni questa somma non può bastare. Intanto, su un piano più generale, l’Associazione nazionale genitori di persone con autismo con una nota ha spiegato di "temere per l’assistenza scolastica per bambini e ragazzi con autismo: potrebbe esserci un impatto negativo a causa dei recenti decreti di riparto dei 224 milioni di euro del Fondo inclusione delle persone con disabilità". I fondi, che servono per il potenziamento dei servizi di assistenza scolastica all’autonomia e alla comunicazione, non "prevedono l’obbligo di utilizzare educatori esperti in Applied behavior analysis". L’Angsa ha sollevato preoccupazioni al riguardo: evidenzia l’importanza di una formazione specifica per gli educatori per garantire la continuità del progetto abilitativo degli alunni. Ancora sull’autismo, un team di ricercatori, guidato da Gustavo Rohde dell’Università della Virginia, ha sviluppato un nuovo strumento che potrebbe rivoluzionare la diagnosi dell’autismo. E consentire un aiuto migliore. Il nuovo metodo è stato ufficialmente descritto sulla rivista “Science advances“: utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare le immagini cerebrali ottenute attraverso la risonanza magnetica. Questo algoritmo è in grado di identificare i marcatori genetici dell’autismo con una precisione sorprendente, tra l’89% e il 95%.

Andrea Ciappi