Empoli, 6 dicembre 2024 – L’inverno non è ancora ufficialmente iniziato e già in 5B si battono i denti. Tra i banchi, termometro alla mano, la temperatura oscilla tra un minimo di 14.9 gradi ad un massimo di 16. Siamo al liceo Pontormo, sede di via Raffaello Sanzio, e tutti gli anni, con l’arrivo dei primi freddi, è la stessa storia. Ci sono 3-4 aule dell’edificio, con un impianto di riscaldamento concepito negli anni Settanta, che non si riescono proprio a riscaldare.
“La nostra aula – spiega Costanza, studentessa di 5B – si trova in fondo al corridoio, esposta su un lato dove non batte mai il sole. Fa molto freddo, tanto che in classe stiamo con il giubbotto indossato. Io ho il banco vicino alla porta e sono più riparata, ma chi è sotto le finestre raggela per i continui spifferi. Ci siamo pure ammalati. Non siamo più disposti a tollerare una situazione de genere – prosegue la studentessa – Ogni anno è sempre la stessa storia e nessuno sembra prendere provvedimenti”.
Ieri, per protesta, tutta la classe non è entrata a scuola. È rimasta nel piazzale distribuendo dei volantini con i quali si annunciava, l’indomani (oggi, ndr) una manifestazione davanti alla scuola per sensibilizzare all’annoso problema del “freddo in classe”.
La mobilitazione, per il momento, è rientrata, perché in tarda mattinata gli studenti hanno avuto un lungo colloquio con la preside, Filomena Palmesano, che ha spiegato loro le competenze in materia di edilizia scolastica e fornito delle soluzioni ’tampone’ per superare questi giorni di freddo pungente in attesa che la Città Metropolitana prenda provvedimenti.
“Il problema è lo stesso presente da anni – esordisce la dirigente Palmesano – Oltre alla 5B ci sono altre tre classi dove le temperature sono al limite. Abbiamo già fatto un paio di segnalazioni sia ad Angi che si occupa della manutenzione dell’impianto di riscaldamento sia alla Città metropolitana. Una è stata inviata lo scorso 20 novembre, l’altra mercoledì chiedendo un intervento urgente. Stamattina (ieri, ndr) i tecnici sono venuti a fare dei controlli, ma non ci hanno detto niente. Come scuola abbiamo fatto tutto quanto era possibile fare”.
La preside ha suggerito a studenti e famiglie di contribuire a smuovere la situazione inviando mail e segnalazioni alla Metrocittà. “A questo punto – prosegue Palmesano – è necessario sollecitare un intervento da parte della Città Metropolitana. Più segnalazioni arrivano all’ente e più tempestivamente, si spera, verrà risolto il problema. Da profana penso all’installazione di split nelle aule più fredde. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di trasferire nel nuovo prefabbricato realizzato tutto il Ferraris così da liberare aule in via Bonistallo nelle quali trasferire le classi del Pontormo più disagiate”. Intanto, per superare questi giorni più freddi la preside insieme alla vice preside hanno studiato una soluzione temporanea.
“Per la 5B abbiamo messo a disposizione un laboratorio e poi la classe si trasferirà a rotazione in altre aule che di volta in volta sono libere. È chiaro – precisa – che si tratta di una soluzione di pochi giorni in attesa che la Città Metropolitana intervenga per risolvere il problema”.