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La bandiera comunista in soffitta, l’ira del Pci

La Casa del popolo di Brusciana ha affidato il bar-ristorante a privati, al posto dei ragazzi di Settembre rosso, e il vessillo è stato ‘rottamato’

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Empoli, 6 luglio 2020 - "Arrotolata e messa in soffitta". Un trattamento, da cosa superata e da archiviare, che ha a dir poco lasciato perplessi i militanti del Partito comunista italiano, sezione Empolese Valdelsa. Sì, perché a finire nel baule dei cimeli del passato che fu è stata una storica bandiera del Pci, quella della sezione di Brusciana.

Fino a poco tempo fa, il vessillo faceva bella mostra di sé nel salone della Casa del popolo della frazione empolese. A modificare le carte in tavola, se così vogliamo dire, è stato a quanto pare il cambio di gestione che ha visto al centro il locale, rinnovato e ripensato. L’inaugurazione, fra l’altro, è assai recente: si parla di appena pochi giorni fa.

«Se la storica bandiera del Pci ‘sfigura’ nel nuovo bar-ristorante a gestione privata, chiediamo al consiglio di circolo di darla a noi, al rinato Partito comunista italiano: la rialzeremo e la faremo sventolare, piena di vita e futuro, nelle nostre manifestazioni", è la richiesta del partito che, ‘ispirato’ dalle novità nel locale in quel di Brusciana, si è fatto promotore di una riflessione fra passato, o forse meglio dire origini, e presente delle Case del popolo.

«In precedenza le attività del circolo di Brusciana – si legge nella nota del Pci Empolese Valdelsa – erano gestite da un gruppo di giovani gravitanti attorno all’associazione Settembre rosso: aveva rivitalizzato la vecchia casa del popolo con iniziative culturali e politiche, cene etniche e di solidarietà, facendola diventare un punto di riferimento importante. Ma una parte del consiglio di circolo ha deciso che le cose dovessero cambiare e così al volontariato si è preferita l’impresa".

Quindi, "come in molti altri circoli e Case del popolo, adesso il bar e il ristorante sono gestiti da privati a fini di lucro". E così "anche la storica bandiera della sezione di Brusciana del Partito comunista italiano, che era affissa nel salone del bar, è stata arrotolata e messa in ‘soffitta’. Un gesto molto allegorico, che farà rivoltare nella tomba quei lavoratori, quasi tutti comunisti, che nel Dopoguerra costruirono le Case del popolo durante le ore lasciate libere dal lavoro e nelle ferie. Le gestirono poi direttamente, con spazi per le sezioni del Pci e degli altri partiti di sinistra, dell’Unione Donne Italiane, dell’Uisp, di associazioni antifasciste di ogni tipo".

Un contesto poi mutato nel tempo. "Fino agli anni Ottanta – ricorda ancora il Pci – Empoli disponeva di ben ventisei case del popolo e circoli Arci, con appena 45mila abitanti. Il calo della partecipazione è in buona parte la conseguenza della voluta distruzione dei partiti e della partecipazione politica di massa. La privatizzazione dei bar-ristoranti e, a volte, la vendita di intere Case del popolo sono parte della realizzazione di questo disegno". S. P.

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