Empoli, 20 novembre 2024 – L’ex sindaca di Empoli, Brenda Barnini, è tornata a lavorare nella sua adorata città come dipendente della cooperativa Sintesi Minerva, una delle principali realtà locali a occuparsi di servizi sociali. Terminata, dunque, dopo sei mesi l’esperienza professionale al Comune di Pontedera.
Barnini, è felice del suo nuovo incarico?
"Ho ricevuto la proposta dalla cooperativa a ottobre. Mi sono presa un po’ di tempo per rifletterci e poi alla fine ho detto ’Proviamo’. Mi occuperò del comparto Cura: si tratta di ambiti che mi sono sempre piaciuti. È andata così, è stato molto naturale come discorso. Non ho cercato, non ho forzato niente".
Il messaggio è diretto a chi ha commentato la notizia...
"C’è chi si avventura a esprimere giudizi anche se non conosce le persone: ognuno si porta dietro ciò che è. Il ruolo politico è un pezzo della vita, non è che è tutta la vita... Ho ricevuto tante proposte da privati e pubblico a fine mandato. Sono stata contenta di lavorare a Pontedera, dove sono arrivata dopo aver vinto un concorso, poi ho solo scelto la cosa più stimolante per le mie competenze e il mio curriculum. Nessuno mi ha regalato niente".
E la politica, quale posto occupa adesso nella sua vita?
"È parte di me. Fuori dal ruolo istituzionale, mi sento anche più libera di farla nei modi e nelle forme in cui tutti possono farla. Da volontari e nella maniera di chi ha a cuore il benessere della propria comunità".
Con quale spirito sta aspettando le elezioni regionali della Toscana?
"Penso che le vittorie in Emilia Romagna e Umbria ci debbano far guardare con fiducia a quello che il Pd e il centrosinistra potranno rappresentare anche per noi. Quei risultati sono positivi e affatto scontati, soprattutto visti i venti nazionali e internazionali. Per quanto ci riguarda credo che la proposta debba essere una proposta che parte dal lavoro fatto sinora dal presidente Giani e dalla sua giunta. Valorizzando quanto di giusto, importante è stato fatto, ma anche avanzando idee nuove, come ogni volta che si va a richiedere la fiducia agli elettori, per rispondere ai loro problemi. Sanità e crisi economica in primis. Si può vincere e non solo per ’tradizione’. Credo che si debba assolutamente ripartire da Giani aggiungendo, perché no, elementi di innovazione nella costruzione del programma piuttosto che nella coalizione".
E lei potrebbe essere utile alla causa? Non parlo di un’autocandidatura ma...
"È una parola che non ho mai amato e neppure questa volta per me si potrà mai trattare di un’autocandidatura. Io so il percorso che ho fatto, so la passione e l’impegno che metto nel provare a svolgere anche compiti che riguardano l’interesse collettivo. Non sta a me decidere ma alla mia comunità di riferimento, al partito territoriale e regionale".
Nel caso si tirerebbe indietro?
"Non si tratta di un’ambizione personale. Se c’è la richiesta di far parte di un pezzetto di strada ancora che riguarda una storia collettiva potrei, come dicevo, farne parte".
In merito all’accorpamento dell’istituto Gonnelli si è espressa in modo critico verso la Metrocittà, perché?
"Credo che ne vada proprio rivista l’idea come ente di secondo livello. È difficile rappresentare i territori, il sistema è costruito sulla centralità della città di Firenze. Toccherebbe al Parlamento avanzare una riforma più ampia di tutte le autonomie".
Quanto a Empoli, come la vede oggi da cittadina?
"Credo che questi primi mesi siano stati ottimi per quanto riguarda la gestione e i servizi quotidiani, tutto senza perdere di vista i progetti più ambiziosi. La città mi sembra guidata da una bella squadra, sia quella della giunta che quella del consiglio. Tutte persone capaci di stare vicino alla gente, da cui ho feedback positivi. I problemi ci sono, purtroppo non finiscono dall’oggi al domani, ma un passo per volta si risolvono... non mancano né la serietà né l’impegno per affrontarli".
elisa capobianco