Botteghe storiche in città. Arriva la ’certificazione’

Stilato il regolamento a tutela delle attività con almeno quarant’anni alle spalle

Botteghe storiche in città. Arriva la ’certificazione’

Botteghe storiche in città. Arriva la ’certificazione’

Il commerciante con alle spalle oltre quattro decenni di attività ininterrotta sul territorio potrà far sì che la propria attività possa fregiarsi del titolo di “Bottega storica empolese“. È quanto prevede il Regolamento a tutela delle botteghe storiche empolesi, che il consiglio comunale dovrebbe approvare già nella seduta di stasera. Si tratterebbe a quanto pare di un documento condiviso da tutti gli attori politici del consiglio, che ha visto maggioranza e opposizione lavorare insieme in commissione. E che dovrebbe portare alla stila di un vero e proprio albo delle aziende artigianali storiche del territorio. Un riconoscimento che nelle prossime settimane potranno richiedere i negozianti attivi ad Empoli da almeno quarant’anni, in primis.

Altri requisiti fondamentali riguardano, secondo quanto anticipato, la continuità aziendale (non devono essersi concretizzati passaggi di proprietà, nell’intervallo di tempo sopracitato) e l’ubicazione della bottega: non devono esserci stati trasferimenti o cambi di sede, nel periodo considerato. Nei prossimi giorni, l’iniziativa dovrebbe essere lanciata sul sito web del Comune, specificando la documentazione richiesta e le modalità con cui i commercianti interessati possono richiedere la certificazione. Quest’ultima consiste in soldoni in un bollo da apporre sulla vetrina dell’esercizio commerciale, per un iter che non prevederà ad ogni modo alcun onere aggiuntivo in termini economici per il richiedente. Non sarebbero (al momento, perlomeno) previsti sgravi fiscali o agevolazioni economiche. Le botteghe storiche dovrebbero però beneficiare di un maggior coinvolgimento per quel che concerne eventuali iniziative di stampo turistico messe in in piedi in futuro dal Comune. Per un progetto che dovrebbe entrare a pieno regime entro un paio di mesi.

"Tutto è partito da una mozione sull’argomento presentata circa tre anni fa in consiglio da Fratelli d’Italia – ha ricordato il presidente del consiglio Alessio Mantellassi – un’idea discussa poi in commissione anche alla presenza dei rappresentanti di categoria, fino ad arrivare alla redazione del documento. Voglio ringraziare tutte le formazioni politiche e i soggetti che hanno contribuito alla chiusura positiva di questo percorso".