Il miele è un alimento antichissimo: la prima immagine che ritrae un uomo intento a raccogliere favi in un cesto è infatti una pittura rupestre rivenuta in Spagna e risalente al Neolitico.
Dalla ricerca di sciami selvatici si passò al loro allevamento; nel 3000 a.C. gli egizi utilizzavano arnie di terracotta per custodire questi insetti. Da allora il miele fu sempre più utilizzato non solo come alimento ma anche in medicina e per scopi cosmetici.
Nell’antichità classica il miele fu considerato "il cibo degli dèi"; lo stesso Zeus, secondo il mito, venne nutrito dalle ninfe con latte di capra e miele.
I romani importavano grandi quantità di miele dalla Spagna e dalla Grecia, lo utilizzavano come dolcificante, conservante e condimento e, dalla sua fermentazione, ricavavano una gustosa bevanda, l’idromele. Considerato un vero e proprio elisir di lunga vita, il miele continuò ad essere molto apprezzato anche nel Medioevo, il suo uso si diffuse molto durante il Regno di Carlo Magno e la produzione si concentrò soprattutto nei conventi e nelle abbazie. Il consumo di miele diminuì solo a partire dal ‘700 quando venne progressivamente sostituito dallo zucchero.