Cacciatore muore a 59 anni. Trovato grazie al cane. Lo ha vegliato nel bosco

La battuta al cinghiale ieri è finita in tragedia per Franco Banchini. Gli amici avevano perso le sue tracce. C’è l’ipotesi del malore fatale.

Cacciatore muore a 59 anni. Trovato grazie al cane. Lo ha vegliato nel  bosco

L’allarme. è stato lanciato alle 16.30 di ieri dagli amici dell’uomo: la comitiva era uscita nei boschi di Samminiatello, a Montelupo Fiorentino, per una battuta di caccia al cinghiale (foto d’archivio)

È morto mentre stava seguendo una delle sue passioni: la caccia. Franco Banchini, montelupino doc molto noto e stimato, ieri era uscito con gli amici per una battuta al cinghiale. La comitiva si trovava nei boschi di Samminiatello, nel territorio comunale di Montelupo Fiorentino. Una domenica all’insegna della spensieratezza, almeno fino alle 16.30 quando il gruppo ha perso le tracce del 59enne. Insieme, gli amici, lo hanno cercato all’inverosimile passando al setaccio ogni angolo della fitta area verde che si sviluppa lungo via del Bozzetto. Una ricerca spasmodica, andata avanti a lungo, culminata nella richiesta d’aiuto al 118. Dalla centrale operativa è stata immediatamente inviata sul posto un’ambulanza della Pubblica Assistenza di Montelupo Fiorentino. E, in supporto ai sanitari, anche i vigili del fuoco che si sono rivelati determinanti per le ricerche.

L’uomo – da quanto abbiamo potuto apprendere – è stato trovato, infatti, grazie al segnale Gps del suo cane che ha indirizzato i pompieri e i tecnici del Soccorso alpino e speleologico fino al borro in fondo al quale è stato avvistato il corpo. Accanto a lui c’era l’animale che sembra averlo vegliato fino all’ultimo, forse percependo d’istinto il pericolo. Il personale sanitario della PA di Montelupo Fiorentino non ha esitato un attimo a calarsi lungo la ripida discesa per aiutare il cacciatore le cui condizioni sono apparse subito disperate. Ogni tentativo di rianimarlo – anche con l’uso del defibrillatore – si è rivelato purtroppo vano. Il medico non ha potuto quindi che accertare il decesso, con i carabinieri che hanno effettuato i rilievi per ricostruire la dinamica dei fatti. Dopo una prima ipotesi di morte per caduta accidentale nel dirupo, è sembrata – ma il condizionale in questa fase è d’obbligo – prendere maggior vigore quella del malore fatale.

La salma, recuperata con una complessa operazione tecnica durata oltre un’ora, è stata trasferita alla Medicina legale di Firenze per accertamenti. "L’amministrazione comunale si stringe attorno alla famiglia del nostro compaesano esprimendo le più sincere e sentite condoglianze", hanno commentato il sindaco Simone Londi e l’assessore Simone Peruzzi che ieri si sono subito precipitati sul posto per seguire personalmente l’intervento di soccorso.

elisa capobianco