Sarà un’estate rovente. E non solo per il clima che ogni anno diventa sempre più torrido e aggressivo. Di questi tempi a far ribollire il sangue è soprattutto il caro bollette che spingerà molti a centellinare l’uso dei climatizzatori. Del resto con un prezzo al chilowattora stabilito da aprile dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente in 41,34 centesimi contro i 22,89 di luglio 2021 si stima che un climatizzatore con consumo di 1000 watt possa arrivare a costare anche 230 euro per i tre mesi estivi.
Un tema che è balzato al centro del dibattito politico con le dichiarazioni provocatorie di Mario Draghi ("Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?") e il provvedimento del Governo che vieta negli uffici pubblici di abbassare la temperatura sotto i 27 gradi. "È il consiglio che diamo anche noi ai clienti per un uso corretto, sia per la salute che per il portafoglio", spiega Andrea Buonamici della ditta Cate che a Empoli lavora come centro elettrodomestici e dà assistenza e per l’installazione di climatizzatori. I ‘trucchi’ per evitare brutte sorprese in bolletta comunque ci sono. "Il consiglio è di tenere accesi i climatizzatori più a lungo con temperature sui 26-27 gradi, al contrario spegnere e riaccendere il condizionatore significa fare picchi di consumo senza raffrescare l’ambiente. E poi yenere le temperature troppo basse può esporre a sbalzi di temperatura molto pericolosi per la salute". Non solo: "Le alette del condizionatore dovrebbero stare sempre parallele al pavimento, in modo che si vada a raffrescare la parte alta della casa, quella solitamente più calda".
Buonamici sfata poi un altro luogo comune: "La funzione di deumidificazione va contro l’idea di consumare meno – spiega l’esperto – Il programma automatico è quello che fa risparmiare di più. Seguendo questi consigli, con un utilizzo medio di un condizionatore che resta acceso per 8-10 ore al giorno, fino all’anno scorso si potevano risparmiare 10-15 euro al mese. Fare questa stima adesso non è semplice, ma sicuramente con uso corretto si possono risparmiare diversi kilowatt ora".
Soprattutto, conviene avere in casa condizionatori moderni. "Le vecchie macchine consumavano tre volte di più", continua Buonamici. E le dichiarazioni di Draghi? "Le comprendo dal punto di vista umano, è giusto ogni tanto dover rinunciare a certe comodità – conclude – Da un punto di vista lavorativo non l’ho percepita come una critica diretta che potrebbe far male al nostro settore". Sono altri, semmai, i fattori che possono danneggiare chi vende o ripara condizionatori. "Nel mondo dell’impiantistica c’è grande confusione sugli incentivi e le persone non sanno più come muoversi – spiega Mario Lottini della ditta empolese Cama, oltre che presidente frigoristi Cna – I programmi non vengono rispettati e cambiano in corsa a discapito del mercato. In molti hanno chiesto gli sgravi senza averne diritto, così il portale si è bloccato, salvo poi riattivarsi solo per i privati. Tutta questa confusione disorienta i clienti e mette in crisi il settore. Ma questo è un problema tutto italiano e la guerra, in questo caso, non c’entra niente".
Alessandro Pistolesi