Il recupero dell’ex ospedale San Giuseppe sta avendo un costo di circa 560mila euro in più rispetto al previsto. Sotto accusa il forte aumento dei materiali per l’edilizia post-pandemia e l’aumento generalizzato dei costi in seguito alla crisi russo-ucraina. Va precisato che il nuovo importo ha già trovato copertura tra i vari finanziamenti a suo tempo attivati, è stato saldato dallo stato sui lavori già completati– come spiegato dal Comune– , e preventivamente approvato dal Governo (titolare di alcuni dei finanziamenti, fondi ‘Pnrr’).
Nel marzo del 2020 era stato approvato il progetto esecutivo inerente i lavori di restauro e risanamento conservativo e di eco-efficientamento di una porzione dell’ex Ospedale San Giuseppe da adibire a spazi per attività come coworking, caffetteria, altri luoghi di uso pubblico per esattamente 3.365.763 euro. Poi è arrivata la pandemia quindi la guerra e l’aumento dei prezzi di tutto. Due anni fa, con la ripresa post-Covid, è stato aggiudicato l’appalto per il recupero delle due porzioni del complesso dell’ex ospedale San Giuseppe che si affacciano su via Roma e via Giovanni da Empoli.
Il progetto - come chiarito a suo tempo dal Comune - si inserisce all’interno dell’intervento complessivo di rigenerazione urbana che interessa il comparto sud del centro storico dalla via pedonale di via Giuseppe del Papa fino a via Cavour. In sostanza, c’è da dare nuova vita a questo ‘colosso’ in pieno centro. Ecco perché prima la giunta Barnini e adesso quella Mantellassi parlano di migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, restituendo all’ex ospedale una concreta vocazione per l’uso da parte dei cittadini.
Il restauro, secondo il cronoprogramma stabilito dal ‘Pnrr’, dovrebbe andare a conclusione entro il giugno 2026. L’incremento dei costi in questi anni ha trovato copertura proprio in virtù del decreto legge del 2022 il quale, tenendo conto di ciò che stava accadendo come effetto post-pandemia, ha consentito l’istituzione di un fondo finalizzato a fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici.
Andrea Ciappi