TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Empoli, "Tenuta del pronto soccorso a rischio". Ospedale nel caos, l’allarme dei sindacati

La rabbia di Cgil, Cisl e Uil: "Sblocco delle assunzioni e miglioramenti organizzativi, altrimenti proclameremo lo stato di agitazione"

Pronto soccorso

Pronto soccorso

Empoli, 31 agosto 2022 - Non esitano a parlare di tenuta a rischio per tutto il reparto di medicina urgenza del pronto soccorso dell’ospedale di Empoli e invocano la necessità di aumentare il personale a disposizione. Questo a margine delle criticità che si sono verificate per tutta l’estate, con un aumento sproporzionato del numero di accessi, operatori costretti a turni massacranti ed un disagio sempre più crescente nei pazienti. Quella di ieri è stata una giornata calda per tutto il personale del reparto, riunito in assemblea insieme ai sindacati su richiesta degli stessi dipendenti. Il lungo e approfondito dibattito aveva come obiettivo quello di analizzare le gravi carenze organizzative e gestionali che affliggono da molto tempo il presidio sanitario empolese. Sulla base delle segnalazioni emerse dal confronto con i tanti lavoratori che hanno partecipato all’assemblea, Cgil, Cisl, Uil e Usl Toscana Centro "esprimono la loro più forte preoccupazione sulla tenuta stessa di questo servizio essenziale per la popolazione della zona empolese, un servizio che da molti anni ha sempre visto inevase le numerose richieste d’intervento dei lavoratori e dei sindacati, che hanno portato inesorabilmente a una drastica diminuizione della qualità assistenziale offerta, nonostante l’impegno profuso e la totale abnegazione dei lavoratori che vi operano".

La grave difficoltà e le tante disfunzioni organizzative che oggi si registrano in questo reparto sono dovute, sempre secondo ai sindacati, "principalmente a una serie di scelte gestionali e organizzative sbagliate, che non hanno assolutamente raggiunto gli obiettivi sperati. Ad esempio, la scelta aziendale di ubicare all’interno del servizio di emergenza-urgenza posti letto di assistenza medica avanzata, dedicati principalmente ai pazienti geriatrici cronici ad alta complessità assistenziale, senza nessun aggiunta di personale sanitario, ha generato un drastico aumento dei carichi di lavoro con l’impossibilità di offrire una qualità assistenziale degna di questo nome". I sindacati puntano il dito anche contro la decisione di dimezzare i posti di letto di cure intermedie nella zona empolese, per altro chiudendo un intero reparto a San Miniato recentemente ristrutturato, che ha portato inesorabilmente a una maggiore pressione sul pronto soccorso, che si è visto repentinamente aumentare il numero degli accessi a causa della mancanza di alternative al ricovero di urgenza per il cittadino fragile e cronico.

"Infine – dicono ancora Cgil, Cisl e Uil – l’ostinato blocco delle assunzioni di tutto il personale della sanità regionale attuato da circa un anno ha portato anche a un depauperamento del numero di posti letto all’interno del nosocomio, dove ad oggi sono due i reparti chiusi a causa della mancanza di personale infermieristico e oss". I sindacati chiedono quindi un immediato intervento da parte di Regione Toscana e Azienda Usl Toscana Centro con l’assunzione del personale infermieristico e oss per permettere di aprire i diversi posti letto attualmente chiusi, consentendo il trasferimento dei pazienti ad oggi ospitati nei letti ad assistenza medica avanzata in Dea verso un reparto da creare appositivamente per il trattamento di questi cittadini.

"Alla Regione – concludono i sindacati – si chiede un immediato sblocco delle assunzioni del personale sanitario per permettere il rinforzamento non solo degli organici ospedalieri, ma anche l’assunzione degli infermieri addetti all’assistenza territoriale, per potenziarte la rete dell’assistenza sanitaria domiciliare, principale baluardo di difesa al fenomeno del sovraffollamento di tutti i pronto soccorso. In mancanza di esaustive risposte Cgil, Cisl e Uil sono pronte, nel mese di settembre, ad attivare tutte le forme di lotta e mobilitazione possibili fino a proclamere uno stato d’agitazione di tutto il personale della Usl Toscana Centro".