L’effetto della povertà cresce sotto il peso del carovita, con una fascia sempre più ampia di famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Occorre di tutto, a partire dal cibo: pelati, passata di pomodoro, legumi in scatola, tonno, carne in scatola, latte, olio, caffè, zucchero, pasta, riso, farina, pancarré, biscotti e alimenti per l’infanzia. La Caritas diocesana rinnova l’appello. "Da alcune settimane si sono drasticamente ridotte le forniture di generi alimentari e di prima necessità di provenienza del Fead (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti), forniture che vengono distribuite agli enti assistenziali attraverso il Banco Alimentare di Firenze – si legge in una nota – . Per questo motivo le nostre Caritas parrocchiali non riescono più a rispondere a tutti i bisogni delle persone che vengono a chiedere un sostegno: sia gli Empori Solidali che le distribuzioni di pacchi non hanno più disponibilità sufficienti a sostenere tutti coloro che si presentano. Occorre una più grande generosità da parte delle nostre comunità parrocchiali". La richiesta di aiuto è estesa a tutte le parrocchie. "Si possono fare raccolte straordinarie o raccolte mensili oppure mettere nelle nostre chiese un “cesto della solidarietà” dove i fedeli possono portare qualcosa quando vengono a partecipare alla Messa – chiosa la nota –. Le parrocchie che non hanno Emporio o distribuzione possono portare quanto raccolto ai Centri Caritas più vicini: sarebbe un bel segno di comunione di solidarietà fra le nostre comunità cristiane". L’invito vale per tutti per dare una mano a chi aiuta i bisognosi. Che sono tanti.
C. B.