"Quanto segnalato con gran coraggio da Filomena De Rosa è inaccettabile ma, purtroppo, non è un caso isolato. Le responsabilità dell’ente gestore sono evidenti, ma è necessario anche richiamare l’Asl ai suoi compiti di controllo". Va dritto al punto Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia, sulla denuncia raccolta da La Nazione dell’assegnataria dell’alloggio popolare di Avane.
"Se qualcuno pensa che lo stato di degrado dell’alloggio di Avane – aggiunge il consigliere metropolitano – sia singolare e isolato dovrà ricredersi. In tutta l’area metropolitana sono svariati gli immobili popolari che si ritrovano nelle medesime condizioni con muffa e una patina nera diffusa su tutte le pareti, grondaie e pluviali rotti, infissi esterni fatiscenti e persistenti infiltrazioni di acqua piovana. In più casi ho personalmente verificato con i miei occhi recandomi a visitare gli alloggi popolari segnalatemi dagli assegnatari". Per Gandola ci sono due aspetti da stigmatizzare. "Ciò che indigna non è solo l’atteggiamento dell’ente gestore del patrimonio immobiliare ma anche e soprattutto il distacco dell’Asl e dei suoi uffici preposti al controllo della salubrità degli ambienti. Già in passato ho contattato l’ufficio igiene dell’Asl per chiedere un sopralluogo per alcuni alloggi popolari della Piana Fiorentina che si trovavano nella medesima situazione di quelli di Avane. La risposta? L’Asl ha demandato a controllare l’assessore e gli uffici comunali. Un vero e proprio capolavoro: il controllore (l’Asl) che demanda a verificare l’ente che dovrebbe controllare, il Comune. Un corto circuito preoccupante".
"Riguardo Avane – conclude – chiederò risposte all’ente gestore, verificando anche se sia possibile prevedere un’audizione del suo presidente in commissione controllo dell’ente metropolitano o in Regione per i necessari interventi di restauro e ripristinare le condizioni di vivibilità dell’immobile".
I. P.