BRUNO BERTI
Cronaca

Interrogazione al Senato per le Case del popolo dimenticate

L'onorevole Parrini, aderendo alla richiesta del presidente dell’Arci di Toiano, Faenzi, rivolge un’interrogazione al ministro Gualtieri

Casa del popolo

Empoli, 28 luglio 2020 - Il grido d’allarme lanciato da Giancarlo Faenzi, presidente del circolo Arci di Toiano (Vinci), sulla situazione delle Case del popolo ha ottenuto ascolto. Il dirigente, che è anche vicepresidente di Acque Spa, nonché ex sindaco di Vinci, ha trovato orecchie attente nel senatore Dario Parrini, che si è interessato del problema con un’interrogazione presentata al ministro dell’Economia in cui chiede di estendere le provvidenze del governo anche alle Case del popolo gestite solo con il volontariato.

La questione sta tutta nelle conseguenze economiche dell’epidemia e nelle misure adottate per farvi fronte. Il confinamento ha significato, in pratica, la chiusura di tutte le strutture che fanno capo all’Arci, ma anche dei circoli aderenti ad altre associazioni. Questo ha messo in difficoltà il mondo dell’associazionismo, che vive soprattutto di volontariato e di attività in ‘presenza’, a partire dal gioco delle carte e del ballo, senza dimenticare la visione delle partite di calcio. In quel caso, oltre all’impossibilità di uscire di casa, era mancata anche la materia prima, visto che sua maestà il pallone aveva smesso di rotolare sui tappeti verdi degli stadi.

La situazione appena delineata aveva significato spese che continuavano a correre, le utenze, e introiti che non si realizzavano, dal caffè alla tariffa del pallaio per gli appassionati del biliardo, tanto per citare un’altra attività dei circoli. Il governo, con i suoi provvedimenti, era venuto incontro ai problemi di quelle Case del popolo, solitamente le più grandi, che, avendo ceduto la gestione del bar a una società, ottenevano contributi e facilitazioni alla stessa stregua di qualsiasi operatore del settore. Niente di mirabolante, ma almeno una possibilità di continuare ad esistere c’era. Per i circoli più piccoli, tenuti su con il lavoro dei volontari e quindi più in chiave con la storia di questa forma di aggregazione sociale, invece, non erano previsti sussidi di sorta. E Faenzi chiedeva ai parlamentari locali di impegnarsi per assicurare una prospettiva anche ai circoli meno grandi, però ben radicati nel loro territorio. Nell’Empolese Valdelsa il mondo rappresentato dall’Arci associa 71 circoli con 11.000 soci.

Il senatore Parrini si è mosso velocemente, inviando un’interrogazione al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il parlamentare inquadra la questione facendo presenti le difficoltà dei circoli ricreativi e sottolineando al titolare del dicastero che le gestioni basate sul volontariato sono escluse dal contributo a fondo perduto erogato a chi ha subito perdite pesanti in seguito al virus. "La socialità è pure un valore di vita, anche culturale, che permette ai cittadini di giocare un ruolo nella comunità. Mettere in forse le basi concrete di queste realtà, segnerebbe una sconfitta complessiva per quel mondo fondato sul vivere insieme e che vede al suo interno tanti anziani". Per questi motivi, Parrini chiede di sapere "se il governo stia valutando di possibilità di estendere la platea delle provvidenze previste dal Decreto Rilancio ai circoli ricreativi gestiti su base volontarie a alle numerose altre associazioni del Terzo Settore la cui attività sociale è imperniata sul quotidiano impegno del volontariato". © RIPRODUZIONE RISERVATA