
Santarnecchi (a sinistra) con il sindaco Alessio Falorni
Castelfiorentino, 17 dicembre 2018 - Nei suoi studi cerca di capire come migliorare l'intelligenza e le capacità logiche della mente umana. Ha avuto un incarico ni una sottoagenzia della Cia e oggi è docente all'Università di Harvard. E' una delle menti più brillanti tra i toscani all'estero. Si tratta di Emiliano Santarnecchi, 37 anni, partito da Castelfiorentino e arrivato fino alla docenza del celebre ateneo statunitense. Santarnecchi ha ricevuto, in Municipio a Castelfiorentino, il premio "Talento Castellano" dalle mani del sindaco Alessio Falorni.
Una bella storia, quella di Emiliano, iniziata alcuni anni fa con un dottorato di ricerca all'Università di Siena dedicato all'approfondimento di questo tema, che spazia dal miglioramento delle funzioni cognitive di base, come i livelli di attenzione e di coordinamento viso-motorio, a quelle più complesse, come le abilità logico matematiche e il linguaggio.
Un tema destinato a suscitare interesse negli Usa e in modo particolare da parte dello Iarpa (Intelligence Advanced Research Projects Activity), una delle agenzie al servizio della ben più nota Central Intelligence Agency (Cia). Sull'onda di alcuni studi pubblicati su alcune testate internazionali, Emiliano Santarnecchi approda quasi subito negli Stati Uniti, dove gli spalancano le porte, mettendo a sua disposizione risorse e mezzi. Impensabile proseguire le sue ricerche in Italia, dove l'Università sconta alcuni limiti che purtroppo ostacolano la valorizzazione di molti talenti.
"In Italia - ha dichiarato Emiliano - non sembra esserci la cultura dell'essere scienziato. Lo stipendio è basso, così come le prospettive di diventare professore sono poche. Il sistema italiano è molto rigido e uno su mille ce la fa. Il posto fisso arriva dopo 20 anni e dover pensare al rinnovo dello stipendio ogni anno non aiuta a concentrarsi e a lavorare bene".
"Ho voluto consegnare questo riconoscimento a Emiliano - sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni - per i suoi meriti indiscussi, che ne fanno un ricercatore molto apprezzato in Italia e all'estero, ma anche per ricordare ancora una volta quanti giovani e menti brillanti vengono formati nelle nostre Università, salvo poi non essere in grado di poterli inserire come meriterebbero nel nostro paese. Non un riconoscimento dal sapore campanilistico, dunque, ma un plauso a una delle nostre 'eccellenze' sul versante della ricerca medica, uno dei settori su cui dovremmo investire di più".