ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

Castelfiorentino, ricordo e dolore. Giocherà in Promozione, dove avere il medico è solo ‘raccomandato’

Beffa per la squadra di Mattia Giani: la nuova norma sulle tutele sanitarie non si applica al torneo nel quale milita. L’allenatore Scardigli: “Difficile commentare, servono più tutele”

I giocatori del Castelfiorentino in campo con maglie speciali per ricordare il compagno di squadra Mattia Giani (FotoGermogli)

I giocatori del Castelfiorentino in campo con maglie speciali per ricordare il compagno di squadra Mattia Giani (FotoGermogli)

Castelfiorentino, 20 agosto 2024 – Il ricordo vive ogni giorno nei piccoli gesti quotidiani: uno sguardo d’intesa, un pallone calciato alla sua maniera, un cenno d’incitamento quando la squadra è in difficoltà. E subito la mente torna al sorriso di Mattia Giani, amico e compagno di tante partite. Per lo spogliatoio del Castelfiorentino la sua morte, avvenuta in seguito a un malore improvviso durante una partita di Eccellenza, è un segno indelebile. Sono trascorsi quattro mesi dalla tragedia e in questo arco di tempo la Lega Dilettanti si è mossa per estendere anche in Eccellenza l’obbligo della tutela sanitaria in campo: senza un’ambulanza o un medico la partita non potrà iniziare.

L’obbligo decade e si riduce a una raccomandazione nelle categorie inferiori. E così anche in Promozione, il campionato che attende proprio il Castelfiorentino. "Sono regole difficili da commentare – osserva Nico Scardigli, che ha allenato Mattia fino a quella tragica domenica di aprile –. D’accordo, si è esteso l’obbligo fino all’Eccellenza perché la tragedia è avvenuta in quel campionato, ma in realtà si dovrebbero tutelare tutti i livelli, di qualsiasi attività sportiva. Mi rendo conto però che è difficile garantire sempre una presenza fissa. Forse ci vorrebbe una mobilitazione e una regia a livello nazionale".

Già prima della tragedia, per le partite in casa il Castelfiorentino prevedeva sempre un’ambulanza a bordo campo e continuerà a farlo ogni domenica. In trasferta però non tutte le società di Promozione sono tenute ad applicare quella che da obbligo diventa solo una raccomandazione. "Se scenderemo lo stesso in campo anche senza medico o ambulanza? Ho amici nel basket che mi dicono che per loro questa regola vale sempre a ogni livello – continua Scardigli –. Già lo scorso anno, anche dopo la tragedia, ci è toccato finire il campionato senza questa tutela. Dobbiamo però impegnarci per far capire quanto sia importante avere la presenze almeno di un’ambulanza. La cosa migliore sarebbe un medico, perché meglio di chiunque altro può intuire la situazione e dire cosa fare. Serve una riforma a livello nazionale". Un messaggio forte rivolto alle società avversarie ma anche alla Federazione.

Proprio in questi giorni il Castelfiorentino ha comunicato la preparazione e si sta mobilitando affinché Mattia non venga dimenticato: "So che la società si sta adoperando per organizzare un futuro memorial, in accordo con la famiglia. Se verrà ritirata la sua maglia numero 10? Non credo sia possibile, perché la numerazione a questi livelli non è personalizzata. Il ricordo di Mattia lo condividiamo ogni giorno entrando nello spogliatoio – conclude l’allenatore –. Nell’immediato si cerca di fare di tutto ma è stato complicato portare a termine la stagione. Mattia sarà sempre con noi, ha lasciato un segno indelebile, in ciascuno di noi".