Vinci (Firenze), 28 dicembre 2024 – La notizia scuote l’Italia intera gettando nello sconforto anche l’Empolese Valdelsa: Cecilia Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermata dalle autorità di polizia di Teheran. L’indignazione si è fatta sentire forte a Vinci dove la giornalista d’inchiesta è stata ospite nel 2021 come una delle protagoniste del premio per la comunicazione “Li omini boni desiderano sapere”. Era il 28 novembre di tre anni fa e la manifestazione organizzata dall’associazione “Vinci nel cuore” tornava dopo lo stop imposto dalla pandemia con un’edizione declinata al femminile dal titolo “La passione e il coraggio”. Una passione ed un coraggio che non possono e non devono rappresentare un limite alla libertà, alla verità.
“Il Comitato organizzatore del Premio Berni e Omini Boni, unitamente alla Commissione - ha fatto sapere Nicola Baronti, presidente di Vinci nel Cuore - apprendono dell’arresto con preoccupazione. Ricordiamo l’intervista a Cecilia sulle difficoltà nel fare giornalismo dai fronti di guerra, per l’affermazione dei diritti di libertà”. Freelance e collaboratrice di ‘Otto e Mezzo’ (La7) e de ‘Il Foglio’ per i quali aveva curato i servizi in occasione della crisi afghana, Sala ritirò il Leonardo d’Oro per la comunicazione. Con lei anche Agnese Pini, direttrice delle testate del gruppo QN, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno e Alice Pistolesi, redattrice de “L’atlante delle guerre”.
Inevitabile tornare alle motivazioni dell’assegnazione. Fu premiata “la passione per un giornalismo capace di allargare al mondo intero i suoi confini - queste le parole spese dalla Commissione - Troppe volte davanti alla crudeltà di ciò che il mondo ci consegna, preferiamo voltarci dall’altra parte. Possa il giornalismo aiutarci a restare umani. Grazie Cecilia per insegnarci il coraggio di non voltarci mai davanti alle ingiustizie del mondo”. “La frase di Leonardo (Li omini boni desiderano sapere, ndr), oggi ancora più emblematica, rimanda al compito primario del giornalismo: divulgare ciò che troppo spesso il potere teme venga conosciuto – scrivono da Vinci - A Cecilia e alla sua famiglia ora serve molto coraggio”.
Da qui l’appello affinchè lo Stato faccia di tutto per garantire il rispetto della dignità umana alla giornalista. Colpito dalla notizia Dario Parrini; il senatore della Repubblica, originario della Città del Genio, aveva conosciuto Sala in quell’occasione al Teatro di Vinci. “È una professionista capace, libera e appassionata. Una reporter di razza, tra le osservatrici più acute e competenti del Medio Oriente. La sua incarcerazione ad opera del regime iraniano è inammissibile. Esorto il Governo italiano a compiere tutti i passi diplomatici necessari per ottenere in tempi rapidi il suo rilascio. Serve massima mobilitazione”. Con una promessa. “Che Cecilia torni a Vinci, di nuovo, per raccontare le sue storie come cittadina del mondo”.