Al momento di votare, due sere fa, il punto dell’ordine del giorno relativo alla riorganizzazione degli uffici comunali (poi approvato), i consiglieri d’opposizione del centrodestra e di In Comune per Vinci hanno lasciato l’aula in segno di protesta. "La relazione di 128 pagine, con impegno di riservatezza, ci è stata consegnata mercoledì scorso alle 15.49, sei ore prima del consiglio, con l’oggettiva difficoltà per chiunque di poterla leggere in così poco tempo ricavandone dei giudizi - hanno detto Scipioni, Parri, Varrecchia, Mussetti e Pandolfi – quando ci è stata consegnata la delibera per la discussione, scopriamo che al consiglio è chiesto di votare un atto privo di contenuti che allude alla necessità di ’realizzare una riorganizzazione della struttura dell’ente’ senza dire quali servizi si vogliano potenziare. Restiamo stupiti dal dover approvare a scatola chiusa".
La replica del Pd, tramite la capogruppo Cristina Bortolai e il segretario Francesco Redditi, non si è fatta attendere. "La riorganizzazione dell’ente è un passo fondamentale per ottimizzare i servizi, valorizzare il personale interno, migliorare l’efficienza e rispondere alle esigenze dei cittadini. E per far sì che i progetti in cantiere possano vedere la luce – hanno detto - La delibera chiedeva al consiglio di stabilire le linee guida e dare mandato alla giunta per attuare un cambiamento che risponde a una necessità. La trasparenza non si strumentalizza, ma si misura dal fatto che siamo sempre pronti al dialogo, mentre c’è chi insinua complottismi solo per creare sfiducia nelle istituzioni".