
Ceramiche e design I pezzi del museo Bitossi visti dalla generazione Z tra storia e innovazione
Dalla moda alla grafica, dalla fotografia al design: ecco come la generazione z racconta la ceramica d’archivio. È una collaborazione inedita quella nata tra la Fondazione Vittoriano Bitossi e alcuni studenti dei bienni specialistici di Accademia Italiana. Un progetto creativo a cavallo tra storia e innovazione. La sede storica di Bitossi a Montelupo Fiorentino - nata nel 2008 per volontà della famiglia e dedicata all’imprenditore Cavaliere Vittoriano Bitossi, scomparso nel 2018 e generoso promotore di iniziative culturali e benefiche - ospiterà infatti fino al 16 luglio le lampade da tavolo realizzate dagli studenti dell’Istituto di alta formazione.
Tutto è cominciato con una visita all’Archivio Museo Bitossi guidata dalla curatrice scientifica Marina Vignozzi. Il tour ha condotto i giovani a scoprire la lavorazione e i prodotti ceramici di Bitossi regalando loro input ed ispirazioni. Gli studenti si sono lasciati ispirare dalle iconiche collezioni, hanno rielaborato le nozioni acquisite e raccontato la tradizione ceramica con i loro occhi, stando a stretto contatto con l’impresa e la Fondazione.
Il risultato? Nuovi elementi che fondono la secolare esperienza della manifattura a culture e storie personali. I ragazzi dell’Accademia hanno integrato le proprie competenze per realizzare una linea di lampade da tavolo. E così il biennio del dipartimento di Product Design ha contribuito alla progettazione, gli studenti di Fashion & Textile Design hanno ideato paralumi in tessuto disegnati tramite la manipolazione tessile, fondendo riferimenti morfologici dei prodotti dell’azienda con richiami talvolta primordiali. La classe di Fotografia ha scattato ritratti architettonici, documentaristici, di still life e catturato momenti di vita in azienda e in Fondazione. Infine il biennio in Graphic Design si è messo alla prova ideando due progetti editoriali per raccontare i più celebri designer e le diverse tecniche di produzione e lavorazione della ceramica. Il frutto di questo lavoro di squadra ha dato origine alla mostra che sarà visitabile ancora per una settimana nei locali di via Gramsci.
Ylenia Cecchetti